di Elia Pagnoni
B reakdance, surf, arrampicata e skateboard nel programma dei Giochi olimpici. Stupirsi o rassegnarsi ai tempi che cambiano? O accettare le novità con spirito olimpico, ragionando però su cosa significhino le Olimpiadi oggi e, soprattutto, domani. L'impulso dato dal presidente del Cio Bach negli ultimi anni va in questa direzione: le Olimpiadi devono avvicinarsi sempre più al mondo dei giovani, alla modernità, alla dimensione urbana come l'ha definita lo stesso Bach.
D'accordo la breakdance e lo skateboard vanno sicuramente incontro a queste esigenze, ma adesso il Cio dovrà anche porsi una domanda e darci possibilmente una risposta: in che direzione vuole andare? Quale sarà il limite che dividerà lo sport dai giochi o dalle esibizioni? Come possono convivere sotto i cinque cerchi discipline dall'orientamento e dalla storia completamente in antitesi come la breakdance, il surf, la bmx (che per chi non lo ricordasse è un ciclismo acrobatico, una specie di motocross fatto con le bici), con discipline ottocentesche come il pentathlon moderno, la lotta grecoromana o il sollevamento pesi? Delle due l'una: o si va verso la modernità, e allora per evitare il gigantismo si aboliscono le discipline un po' demodé, oppure si rispetta la tradizione e si evita di allargare i Giochi a qualsiasi moda del momento.
Giusto aprire strade nuove, ma ormai alle Olimpiadi stiamo veramente vedendo di tutto. E ogni disciplina ne giustifica un'altra: giusto che ci sia la breakdance se abbiamo il nuoto sincronizzato e la danza su ghiaccio, ma allora perchè non arrivare alle gare di tango o alla danza classica. E se ai Giochi si fa il trampolino elastico, perchè devono restare fuori i trapezisti? Tutte discipline nobilissime ed esercizi fisici di indubbia abilità. E poi perchè gli sport dei motori devono restare eternamente fuori? Sci nautico compreso.
E perchè il baseball entra ed esce come se l'Olimpiade avesse le porte girevoli? E il football americano? E il rugby nella sua versione universale a quindici?I Giochi sono già passati da tante stranezze, come ai Giochi di St.Louis del 1904 quando si era arrivati alla lotta dei nani nel fango e all'esposizione dei pigmei. Diteci solo qual è il limite.
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