Orgoglio Pogacar al Tour di Vingegaard. E Ciccone si laurea re degli scalatori

L'abruzzese riporta in Italia i «pois» 31 anni dopo Chiappucci

Orgoglio Pogacar al Tour di Vingegaard. E Ciccone si laurea re degli scalatori
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Ieri ha fatto festa Tadej Pogacar, il grande sconfitto che si è preso la rivincita nell'ultimo traguardo montano sui Vosgi, oggi sarà festa per Jonas Vingegaard, ieri terzo, sul calar della sera quando salirà sul grandino più alto del podio dei Campi Elisi.

L'ultima tappa di montagna del Tour di soli 133 km - da Belfort a Le Markstein - con la bellezza di 6 Gpm da scalare, finisce nel palmares del 24enne sloveno della Uae-Emirates che si è imposto in una volata ristretta davanti all'austriaco Felix Gall e al rivale danese maglia gialla.

Ma è stata anche la giornata di Giulio Ciccone, che corre alla perfezione in chiave maglia a pois andando subito in fuga e prendendo i punti necessari per conquistarla matematicamente sui primi quattro Gran premi della montagna di giornata il simbolo dei grimpeur.

Così, questa sera alla fine sui Campi Elisi ci sarà anche un po' d'Italia. Merito di questo ragazzo abruzzese di 28 anni, che in Francia è stato in pratica dirottato dal Covid: positivo a inizio maggio, ha dovuto rinunciare al Giro a cui teneva di più, visto che partiva da Fossacesia, la sua terra.

Cambio di programmi neanche facilissimi, visto che si è sposato il 21 giugno con Annabruna e ha dovuto rimandare il viaggio di nozze. Prima (dal 1° luglio), c'è da correre il Tour, con obiettivo di una tappa e della maglia a pois. La tappa non è arrivata (a proposito, oggi saliamo a 85 senza vincerne una, il record era di 77: di gran lunga abbattuto), ma la maglia sì.

Niente viaggio di nozze, ma ecco che arriva la maglia con i pallini rossi su fondo bianco, una delle più amate dai francesi. Vincendola, Giulio ha fatto persino un po' di storia: era da trentun anni che un italiano non riusciva a portarla a casa. L'ultimo era stato Claudio Chiappucci, nel 1992, dopo averla già conquistata l'anno prima. In quella edizione e con la maglia a pallini sulle spalle, il Diablo vinse con una fuga solitaria a lunga gittata al Sestriere e chiuse quel Tour al secondo posto.

Oggi 21ª e ultima tappa: si parte alle 16.40 da Saint Quentin en Yvelines, dal velodromo olimpico di Parigi 2024, quello in cui Ganna l'anno scorso ha realizzato il record del mondo dell'inseguimento, per arrivare sui Campi Elisi di Parigi. Premiato per il secondo anno consecutivo Jonas Vingegaard. Il 26enne danese della Jumbo-Visma precede Tadej Pogacar di 7'29 e Adam Yates, il britannico pure lui della Uae-Emirates staccato di 10'56.

Ah, dimenticavamo: il prossimo anno il Tour arriverà a Nizza a causa della vicinanza temporale con i Giochi Olimpici (inizieranno il 26 luglio). E se anche il Tour del prossimo anno non sarà degli italiani, sarà sicuramente italiano, visto che dal nostro Paese, per la prima volta, il Tour partirà. Segnatevi la data: 29 giugno, Firenze.

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