Partita rissosa e scadente. Sono due errori a decidere il pareggio

GenovaCi provano i tifosi a colorare, come sempre, il derby della Lanterna. Poi scendono in campo i giocatori e si spegne la luce, si vedono pennellate di grigio tendente al nero. Brutte, bruttissime le due squadre genovesi, che chiudono 1-1 solo grazie a due colpi di fioretto. Un pari che può star bene al massimo alla Samp, con il Genoa che si trova a -2 dalla quota salvezza, penultimo al pari del Palermo.
«Una partita condizionata dallo scontro tra Matuzalem e Krsticic a inizio gara e dal gioco maschio - prova a trovare una giustificazione il mister blucerchiato Delio Rossi -. È arrivata solo un'ammonizione e la gara è diventata all'arma bianca». Nonostante l'uscita anticipata del suo centrocampista più in forma, la Samp tiene palla, anche perché il Genoa di Ballardini non esiste e come di consueto si limita ad aspettare un avversario poco più che inesistente. Risultato: zero azioni in tutto il primo tempo, zero tiri in porta con l'unica eccezione del gol blucerchiato che arriva comunque al 27'. Ovviamente su punizione, con Eder che tira rasoterra sul palo che dovrebbe essere coperto dalla barriera. Frey non si aspetta che i suoi compagni saltino a prescindere e così resta immobile a vedere la palla che lentamente sbatte sul montante e rimbalza in rete.
Il Genoa subisce il colpo e non ha neppure una reazione. Si arriva alla fine del tempo con una serie di errori da entrambe le parti che a livello di calcio professionistico non si dovrebbero vedere, e con Immobile che fa segnare un'involuzione impressionante. Ballardini non lo sostituisce neppure nell'intervallo e gli «regala» un avvilente cambio tra i fischi dei suoi stessi sostenitori, dopo un quarto d'ora della ripresa. Floro Flores al suo posto dà qualcosa in più in avanti, ma Romero non corre rischi perché il Genoa non ha idee e solo tanta forza di volontà. Antonelli pensa soprattutto ad annullare Poli e quando si sgancia dai compiti di marcatura porta scompiglio tra gli avversari che rinunciano a controbattere, lasciando Obiang e inseguire a centrocampo tutte le maglie rossoblù. Ci vuole così un'altra invenzione, questa volta di Matuzalem, per riportare la partita a un risultato più giusto, visto che la Samp ha il grave torto di chiudersi nella propria metà campo. Al 34' Costa rovina una partita perfetta con un'entrata da giallo inevitabile ed essendo già ammonito finisce prima la partita. Il gioco riprende e Matuzalem vede Romero colpevolmente fuori dalla porta, mira l'incrocio opposto e risolleva con un gran gol una gara opaca, macchiata dal brutto fallo iniziale.
Il Genoa prova a crederci, ma riesce a collezionare solo calci d'angolo e un episodio molto dubbio in area su Granqvist. «C'era un rigore netto - assicura il mister rossoblù, Davide Ballardini -. Ma non possiamo dare anche la colpa all'arbitro se la partita è stata brutta.

Noi pensavamo di contenere nel primo tempo e poi nella ripresa mettere più qualità e forza con Vargas e Floro Flores». Onesto, almeno, nell'analisi del match: «I migliori in campo sono stati i tifosi, meritavano un'altra partita».

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