Pedrosa in pole, più Sete che fame...

Daniel torna davanti. Il suo coach è Gibernau. Iannone 5° e Vale 7°: "Passo ok"

Pedrosa in pole, più Sete che fame...

Sulla pista Yamaha volano le Honda. Soprattutto, vola quella Honda, quella di Pedrosa, quella che non regala mai titoli fantasmagorici, non elargisce emozioni se non la tenerezza quando al campione di Sabadell capita qualche colpo di iella.

Daniel è stato il più veloce sul bagnato del venerdì mattina e sull'asciugando del pomeriggio e anche ieri nel finale da pole. E non si può dire che compagno Marquez non abbia provato a ostacolarlo. Per cui pole vera, di velocità e rabbia e gomme dure che la Honda qui sfrutta meglio delle Yamaha che nel 2016 avevano fatto il bello e cattivo tempo (pole e vittoria di Vale). Invece, quarto Viñales e settimo Rossi, distanziato da Maverick di 2 decimi («mi è mancato il giro perfetto, però il passo è buono»). In mezzo, quinto, Andrea Iannone, veloce il giusto con la Suzuki e veloce di pensiero quando ha pensato bene di mettersi in scia al missile Ducati di Jorge Lorenzo (8°). Delusione Dovi, che non ha scollinato la Q1 e partirà 14°.

Mentre la Honda a due ruote fa quel che può per cancellare le vergogne che i fratelli a quattro ruote stanno combinando sulla McLaren F1, di Pedrosa si sta dicendo un gran bene perché quest'anno pare rinato, più sicuro, preciso, meno piuma in balìa dei cambiamenti di umore e forma. Solo che parte degli applausi del paddock è già rivolta ad altra persona: Sete Gibernau. L'ex pilota di 500 e MotoGp e grande rivale di Vale Rossi, da quest'inverno è infatti diventato il coach di Pedrosa. In pratica l'altro occhio che, da ex che ci capisce, osserva il collega in pista e gli dà indicazioni quando rientra nei box. Non solo: funge da traduttore-facilitatore nei colloqui con meccanici e tecnici.

Il coach nelle moto è stato introdotto la passata stagione da Valentino

Rossi, che arruolò l'ex iridato 125 e 250 Luca Cadalora. Solo che quando Vale vince è sempre e solo Vale che vince. Se oggi a Pedrosa dovesse riuscire il colpaccio andrà a finire che sarà soprattutto merito del suo coach.

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