Inchiesta sul Diavolo

Perquisizioni a Casa Milan: 4 indagati fra cui l'Ad Furlani e l'ex Gazidis. Nel mirino il passaggio da Elliott a Cardinale. I pm: dubbi sulla reale proprietà. Ipotesi di reato: ostacolo all'attività di vigilanza Figc

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Il Milan sarebbe sempre rimasto sotto il controllo del fondo statunitense Elliott e non apparterebbe davvero a quello che è il suo proprietario dal 31 agosto 2022, cioè il fondo Redbird del finanziere Gerry Cardinale. È l'ipotesi della procura di Milano che contesta il reato di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, in questo caso la Figc, a quattro indagati, tra cui l'attuale amministratore delegato del club rossonero Giorgio Furlani e il suo predecessore Ivan Gazidis.

Ieri i finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria hanno effettuato perquisizioni in alcuni uffici a Casa Milan. Specifica la procura guidata da Marcello Viola che il club rossonero risulta totalmente estraneo.

È la Figc l'organo di vigilanza con il compito di verificare i requisiti di onorabilità e solidità finanziaria di chi detiene il controllo delle società di calcio. Ed è pertanto alla sua Commissione sulle Acquisizioni delle società sportive che va inviata tutta la documentazione nei casi di passaggi di proprietà, al fine di verificare quei requisiti. Nell'inchiesta i pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri ipotizzano invece che «il Fondo Elliott conservi attualmente il controllo sostanziale della società Ac Milan», mentre alla Autorità di vigilanza Figc sarebbe stata rappresentata una cosa diversa, cioè la «cessione della proprietà in favore del Fondo Redbird». Nell'inchiesta risultavano già iscritti Jean Marc Mclean e Daniela Italia, amministratori della società lussemburghese Project Redblack, che controlla la Rossoneri Sport Investment, anch'essa lussemburghese e «detentrice delle azioni» del Milan. Dal decreto si evince che dall'ultima relazione di aggiornamento investigativo emergono ulteriori rilevanti «profili di anomalia che rafforzano i dubbi sinora emersi circa la effettiva titolarità delle azioni di A.C. Milan». Ed ecco rispetto all'attività investigativa realizzatasi «in conseguenza» delle ultime notizie di stampa sull'ingresso di investitori dal mondo arabo, i pm citano un documento chiamato «Ac Milan Investor presentation», interno alla dirigenza del club, che «sembrerebbe confermare» che il Vendor Loan - sottoscritto tra RedBird e il fondo Elliott nel 2022 - «garantisca a quest'ultimo la proprietà di parte della società A.C. Milan». Il Vendor Loan, cioè un finanziamento con cui chi vende concede a chi acquisisce un prestito per pagare parte della cifra pattuita, all'epoca del closing, nel 2022, consisteva in un prestito da 560 milioni da Elliott al compratore RedBird. Si ipotizza che parte dei soldi usati per comprare il Milan però provengano «da un vincolo societario non riferibile a RedBird». I pm valorizzano anche nel decreto che «i componenti del board in quota al fondo Elliott» sono «rimasti immutati nelle rispettive cariche».

Un'altra circostanza viene dall'analisi delle strutture societarie di RedBird, da cui sarebbe emerso che al vertice di quest'ultima si trovasse una società con sede in Delaware, allo stesso indirizzo di altre due società «socie di maggioranza di Project RedBlack in quanto espressione del fondo Elliott». In serata, la nota del portavoce del fondo che specifica che dal 31 agosto non ha più «alcuna partecipazione azionaria» nel club e che pertanto l'accusa che il club sia ancora in mano ai vecchi proprietaria è «falsa».

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