Phelps non sbaglia: oro numero 20 e 21

L'americano dà spettacolo: è show e stupisce il pubblico con un doppio trionfo

Phelps non sbaglia: oro numero 20 e 21

nostro inviato a Rio de Janeiro

Lo squalo ride, ride, ride come un matto guardando lo stadio pieno di lui e per lui un attimo dopo aver ascoltato in silenzio l'inno americano. Michael Phelps si commuove, commuove commuove guardando l'America trasferita su questi spalti, su queste tribune solo per lui. Lo squalo emoziona, emoziona, emoziona quando rompe le rigide regole del cerimoniale, scarta a sinistra e va dal piccolo Boomer Robert, il suo piccolino di 5 mesi, e abbraccia e bacia la moglie Nicole che gli porge il frugoletto. L'America, ma anche un po' di Brasile e perché no, un po' noi tutti qui all'Aquatic Stadium ci stringiamo a lui, a questo ragazzone che ha avuto la forza immensa di tornare alle competizioni, di tornare alle olimpiadi, di annunciare il ritiro dopo i Giochi e però pronti e via centrare tre ori: quello della 4x100 stile, quello tutto suo in questa notte carioca nei 200 farfalla e subito dopo di nuovo nella 4x200.

Medaglia d'oro pesante quella nei farfalla, la numero 20, numero tondo, numero 24 in totale ai Giochi, il che rende l'idea di quante volte il ragazzone di Baltimora abbia calpestato i gradini bassi del podio. Medaglia pesantissima pensando che l'uomo che osò detronizzarlo nei 200 farfalla ai Giochi di Londra, Chad le Clos, è giunto quarto, dietro all'argento giapponese Sakai e l'ungherese Kenderesi. E' la medaglia, non il crono a dettare gli applausi di questa serata magica, 1.53.36 Phelps, 1.53.40 Sakai, 1.53.62 Kenderesi.

Lo squalo fa paura, paura, paura quando pochi minuti dopo aver riconsegnato il piccolo Boomer a Nicole, ricompare di nuovo in costume per la 4x200 stile e semplicemente conduce se stesso e i suoi compagni al secondo oro collettivo e al 21 tutto suo, davanti a Inghilterra e Giappone.

Ma su tutto lo squalo piace, piace, piace perché è un dio in

acqua e un uomo fuori. Con i suoi difetti, con le sue debolezze, con i suoi peccati. Piace perché è perfetto mentre nuota e imperfetto mentre vive e proprio per questo ci fa sentire, di tanto in tanto, super eroi come lui.

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