Cara Fede ci siamo. Oggi per la prima volta in carriera sarai in pista da «defending champion».
«È una situazione nuova, strana e bella: spero di riviverla spesso in futuro. Stressa un po' perché c'è un'attenzione diversa su di me, mi sembra però di gestire tutto abbastanza bene. In ogni caso conterà solo come mi sentirò al cancelletto di partenza».
Rewind a un anno fa, vigilia della tua prima vittoria in Coppa del Mondo, qui a Soelden, appunto.
«Avevo meno sicurezze, i risultati della scorsa stagione mi hanno reso più forte di testa e nella sciata in pista della vigilia mi sono sentita molto meno tesa. Se è un buon segno non lo so».
Nel 2015 alla vigilia pensavi addirittura di non qualificarti per la seconda manche, poi hai vinto.
«Di solito quando mi sento bene faccio schifo e viceversa quando ho paura di fallire vado forte, sarà ora di cambiare».
Cosa non ti hanno ancora chiesto in questi giorni?
«Se sto bene, se sono sana. Mi sembra importante».
Te lo chiedo io.
«Sono sana, sto molto meglio dell'anno scorso in questo periodo, non ho male alle ginocchia e ho lavorato duro in estate per essere pronta a fare più gare in tutte le discipline».
Tutti guardano te ma so che c'è un'altra compagna di squadra che va forte.
«Marta Bassino in allenamento è stata spesso davanti a tutte».
Anche davanti alla Shiffrin, che ha sciato con voi in Val Senales?
«Sì, però poi la gara è un'altra cosa, Mikaela ha vinto tanto e non sbaglia mai, è stabile e regolare come un robot».
Un desiderio per oggi?
«Salire sul podio con un'altra italiana».
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