Vincere in casa dei campioni della Repubblica Ceca è sulla carta l'unico modo che l'Inter ha per tenere accesa la speranza di qualificarsi in un girone di Champions ad altissimo indice di difficoltà. Il Viktoria Plzen dopo lo scivolone di San Siro contro il Bayern Monaco: altro livello e altra prospettiva, anche se in questo momento Inzaghi ha troppi problemi con la sua squadra, per potersi preoccupare anche degli altri.
Non bastassero le rogne che già aveva, una settimana fa - per dare ascolto alla piazza che rumoreggiava, reclamando il cambio il tecnico nerazzurro ha lanciato Onana come portiere titolare, salvo poi tornare rapidamente sui suoi passi e puntare nuovamente su Handanovic in campionato. Considerando com'è andata (Onana battuto, ma quasi senza colpe contro il Bayern; Handanovic migliore in campo contro il Torino) c'è da credere che l'ultima cosa che oggi Inzaghi vorrebbe è sciogliere un rebus che sembra fatto apposta per metterlo in difficoltà. Ufficializzare l'alternanza sistematica ripresentando Onana o confermare la restaurazione, riaffidandosi al capitano?
Le parole della vigilia non chiariscono, anzi: infittiscono il mistero. «Ho deciso, ma i giocatori ancora non lo sanno e penso di dirglielo solo dopo l'ultimo allenamento. Onana è una grandissima risorsa, ma non è il portiere di Champions». La logica vorrebbe Handanovic, che dell'Inter è pur sempre il capitano: come glielo spiegano se lo rimandano in panchina dopo la prestazione contro il Toro? Vedremo stasera quale sarà la scelta di Inzaghi, che in ogni caso nel frattempo ha capito come il problema dell'Inter non sia certo il portiere, quanto piuttosto il basso rendimento fisico, la scarsa condizione di troppi titolari, le continue distrazioni in fase difensiva.
Nemmeno Skriniar è esente da errori in questo primo scorcio di stagione. L'infortunio di inizio giugno in Nazionale e più ancora le distrazioni di mercato: la sua non è stata un'estate come un'altra. E anche l'autunno non sembra prospettarsi senza sussulti. «Del contratto non ho mai parlato e preferisco continuare a non farlo», taglia corto lo slovacco. E un po', questo suo non dire certamente spaventa l'Inter, i suoi tifosi e soprattutto Zhang, che avrebbe voluto cederlo al PSG anche a 50 milioni, ma ha desistito solo per le pressioni di Inzaghi e Marotta: il rischio di perderlo a zero a fine stagione, resta concreto. «Adesso dobbiamo giocarci questa partita e non voglio parlare del mio futuro o del contratto perché non credo sia il momento per farlo. Quando ci saranno novità lo saprete da me e da nessun altro». Non proprio una dichiarazione di amore e fedeltà.
Non sarà una partita semplice, anche se l'Inter, anche l'Inter attuale, è sicuramente più forte del Viktoria Plzen, che però la metterà sul piano di muscoli e corsa.
«Sarà una sfida molto fisica, sappiamo che loro in casa sono molto temibili, hanno costruito qui la qualificazione ai gironi», sottolinea Inzaghi, che però avrà certamente anche televisto la passeggiata del Barcellona, appena sei giorni fa. Il Plzen si può battere, non solo si deve.
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