Piovono pietre sperando che sia solo un incidente

Piovono pietre sperando che sia solo un incidente

Piovono pietre e siccome non è solo una metafora, c'è poco da scherzare. Come sempre nessuna buona azione resterà impunita. Malgrado la bocciatura di Massimo Moratti, la condotta dell'Inter nei confronti di Mauro Icardi è stata ineccepibile. La società segue una linea precisa, già applicata con Nainggolan e con Perisic. Come nel caso dei primi due, rientrati in gruppo dopo le turbolenze, anche le malinconie di Icardi potevano essere riassorbite, rimandando le discussioni a fine stagione. Però Maurito non ha un procuratore come tutti gli altri, per quanto ingombrante, lui ha sua moglie e sua moglie à Wanda Nara, molto social e quindi inevitabilmente al centro dell'attenzione. Così siamo arrivati ai sassi. Da condannare senza se e senza ma, sperando che si tratti di un incidente e non di un atto deliberato.

Comunque sia, il caso Icardi rischia di diventare uno scontro senza fine, con danni per tutti. L'Inter ha dato segnale forte, piuttosto bisognava stabilire, in partenza, delle regole di ingaggio più chiare con i parenti dei giocatori con ruoli televisivi. A proposito, l'unico a gongolare è l'effervescente Pierluigi Pardo che stasera alzerà l'audience di Tiki Taka. Il caso Icardi è un serpente che si morde la coda, per uscirne qualcuno dovrebbe fare un passo indietro. E siccome parliamo di una società, di una squadra e di un singolo, dovrebbe essere quest'ultimo ad arretrare.

Il suo procuratore dovrebbe consigliarlo in tal senso: stiamo schisci. Ma a stare schiscia Uonda non ci pensa. A Marotta che la invitava a farlo ha risposto come lo scorpione che affoga ma non riesce a non pungere la rana, «io sono fatta così». Il resto è caos.

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