Pirlo fra Juve-Napoli e quei tre scenari da stare poco Allegri

Ipotesi in caso di ko: via subito o a fine stagione (improbabile), Max super consulente (possibile)

Pirlo fra Juve-Napoli e quei tre scenari da stare poco Allegri

L'incontro prepasquale tra Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri ha provocato alcune allergie nel mondo bianconero e in quello della stampa. Nel primo caso è evidente che lo scambio di auguri venga letto come tale, tra due amici che si rispettano e che hanno parlato del passato e di un futuro non ancora identificato. Nel caso secondo, quello che ha scritto il Giornale è stato rubato da alcune gazze ladre senza citare la fonte, con il tentativo di ridurre il significato del sabato versiliano a semplice ritrovo familiare. Andrea Pirlo è e resta l'allenatore della Juventus, nel tardo pomeriggio di domani manterrà la stessa faccia e la stessa voce nella partita che potrebbe invece cambiare voce e faccia a qualche dirigente bianconero, con la preoccupazione di bissare in un anno solo due risultati fallimentari, eliminazione sul campo dalla champions league, mancata qualificazione, per la classifica, alla prossima edizione della stessa e scivolo in Europa League, con tutti gli annessi contabili che questo comporterebbe. Scenari possibili ma non probabili: Allegri subentra a Pirlo e tenta di ricomporre squadra e futuro prossimo in quello che resta nelle ultime nove partite; Agnelli conferma, a prescindere, Pirlo e attende la conclusione della stagione, compresa la finale della coppa Italia, per la decisione definitiva. Ogni altro traghettatore, ipotizzato dalle gazze ladre di cui sopra, da Spalletti a Lippi, possono considerarsi giochi palabratici, come diceva Brera. A Lippi era stata prospettata, anni fa, la presidenza, la stessa fu offerta a Capello che rifiutò. Un ritorno di Allegri ripeterebbe l'errore commesso con Lippi, come con Sacchi al Milan. Ma una consulenza esterna, per il momento, del livornese potrebbe risultare utile.

Il momento della Juventus resta critico, la vicenda dei bulli, sospesi e puniti ma a disposizione domani, è un asterisco a confronto della situazione contabile, la richiesta di posticipare il pagamento dei salari alla prossima stagione, è un segnale di fumo grigio che non ha mai riguardato il club della famiglia Agnelli, incrinando l'immagine Juventus, finora solida. L'ipotesi, avanzata dal giornalista Paolo Bargiggia, di una cessione della proprietà ad Andrea Agnelli, è suggestiva, a prezzi altissimi (la capitalizzazione in Borsa è di 1 miliardo, cui vanno aggiunti debiti, per oltre cinquecento milioni, quindi varie ed eventuali) ma significherebbe la cancellazione di una storia centenaria. La congiuntura spiega il quadro generale: la squadra è reduce da risultati negativi, ha un allenatore all'esordio assoluto, il club si trova con alcune pendenze contrattuali pesanti (Chiesa su tutti, con il rischio di perderlo in caso di non partecipazione alla champions), altri bianconeri sono a fine corsa, altri non trovano mercato e, infine, c'è la questione Dybala che va in scadenza tra un anno e il cui rapporto con il club è intossicato da comportamenti presuntuosi a specchio di prestazioni insoddisfacenti e di un infortunio alla Molière.

Il futuro non si riassume in novanta minuti ma è vero che l'epilogo di domani potrà portare conseguenze.

Juventus Napoli conferma di essere una partita farsa di un governo calcistico ridicolo, il 4 ottobre venne rinviata per il caso dei due positivi del Napoli, Elmas e Zielinski, domani sarà giocata con due positivi della Juventus, Bonucci e Demiral, e il sospetto di un altro azzurro asintomatico. Ridete pure. Pirlo un po' meno.

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