Pogacar vince ai punti: guadagnati altri 8''

Lo sloveno «formichina» rosicchia qualcosa alla maglia gialla Vingegaard

Pogacar vince ai punti: guadagnati altri 8''
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È come se avesse vinto ai punti, anche se Vingegaard è tutt'altro che suonato come un pugile. Tadej Pogacar guadagna 8 secondi, che sono poca cosa, ma sono pur sempre qualcosa e lo avvicinano ulteriormente alla maglia gialla, che ora è lì a soli 9. Lo sloveno vince il primo round alpino, fa lo scattino finale (nella foto) e rosicchia secondi e abbuono per il terzo posto al danese che si accontenta di aver lasciato per strada come Pollicino solo le briciole.

Va benino al bimbo sloveno, che forse al mattino aveva ben altri propositi e obiettivi: il suo team (la UAE Emirates) non è un mistero - la tappa la voleva vincere; peccato che gli sfugga la fuga di giornata e, pur dannandosi l'anima per ricucire, non riesca più a riprenderla. Tocca poi a lui, a Pogi, rimettere in piedi una situazione non facilissima, dove la squadra lavora tanto (la Jumbo di Vingegaard si prende in pratica una giornata di riposo) e lui grazie alla sua esplosività nei 500 metri finali dà un senso a tutto.

Se è vero che il danese temeva proprio questa tappa breve ed esplosiva, ben diverso sarà questa mattina il suo stato d'animo. Tappa di soli 150 km, ma tutti all'insu sulla via di Morzine e con ben cinque salite, di quelle che piacciono un sacco allo scalatore danese.

Sul Grand Colombier, dove due anni fa a vincere fu proprio il bimbo sloveno, ieri ha festeggiato per la seconda volta in carriera l'ex campione del mondo polacco Michal Kwiatkowski, il quale, dopo essersi trasformato in gregario di lusso si è preso una giornata di libertà per andare in gol. Vincitore di un mondiale e una Sanremo, di due Amstel e due Strade Bianche, oltre a due Tirreno-Adriatico, arriva per un signor corridore una signora vittoria.

Fanno festa i nostri cugini nel giorno della Presa della Bastiglia, anche se sulle strade del Tour fanno la festa ai francesi, nel senso che non ce n'è uno che riesca a tenere le ruote dei migliori.

Non va certo meglio a noi, che tocchiamo quota 77 tappe senza uno straccio di vittoria: record eguagliato (a digiuno tra il 1979 e il 1983), ora possiamo solo far peggio. Basta portare un po' di pazienza e oggi a Morzine sarà record.

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