
La Juve esce dalla Champions ma ritrova la zona Champions. Come l'Atalanta, e a differenza del Milan ormai malato cronico, la Signora rialza la testa dopo la batosta di Eindhoven che poteva segnare questo momento della stagione. Passa a Cagliari di corto muso (come avremmo detto in altri tempi) e torna ad insediarsi nei quartieri alti della classifica, approfittando della frenata della Lazio. Non sarà ancora una completa guarigione, ma almeno in Italia, Thiago Motta sembra aver ritrovato un passo convincente se è vero che mette in cascina la quarta vittoria consecutiva in serie A (dopo Empoli, Como e Inter) come alla Juve non succedeva da gennaio dello scorso anno.
E assieme alla consistenza in campionato, Thiago Motta ritrova anche Dusan Vlahovic, il centravanti messo fin troppo in discussione, e soprattutto in castigo, negli ultimi due mesi, da quando è arrivato Kolo Muani, che forse più si adatta alle esigenze del gioco del tecnico italobrasiliano. E' proprio Vlahovic, infatti, tornato titolare per la prima volta dal 29 dicembre, a sbloccare subito la sfida di Cagliari, quando Mina si imbambola su un molle retropassaggio di Adopo e il serbo morde e fugge verso la porta per dribblare Caprile in uscita e segnare l'1-0 da posizione angolata.
È il gol che rimette sintonia tra Vlahovic e la Signora ed è il preambolo a un dominio bianconero che potrebbe fruttare subito un bottino ben più rotondo e invece si esaurisce in un paio di incursioni di Yildiz sventate da Caprile, in una svirgolata di Conceiçao da posizione favorevole e in un'altra uscita provvidenziale del portiere sardo sui piedi del portoghese. Comunque è una Juve padrona del campo, almeno nei primi 45', con Locatelli finalmente consistente in regia, ma soprattutto con l'apporto di Koopmeiners e Yildiz a cui Motta non ha voluto rinunciare.
Il Cagliari, fin troppo timido per quasi tutto il primo tempo, si sveglia solo nel finale, con un tiro centrale di Zortea e un colpo di testa improbabile di Luperto, ma soprattutto nella ripresa quando Nicola inserisce Luvumbo per Felici e l'angolano mette subito in difficoltà Weah costretto anche all'ammonizione. Thiago Motta allora passa alla versione a doppio bomber, togliendo un Conceiçao un po' sfasato per mettere Kolo Muani in coppia con Vlahovic, con il francese piazzato sulla destra. Anche perché la Signora quando tiene palla non punge quasi mai e invece il Cagliari, rianimato dalle sfuriate di Luvumbo, ctiene sotto pressione fino alla fine la difesa juventina.
La più grossa occasione bianconera della ripresa è invece ancora sui piedi di Vlahovic, lanciato in contropiede da Douglas Luiz, ma questa volta il
centravanti (anche perché disturbato da una spinta di Luperto sottostimata dall'arbitro Colombo e dal Var) spara addosso a Caprile. A Thiago Motta può anche bastare così, ma nel finale c'è stato un po' troppo da soffrire.
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