Poz, il ct che cambia faccia ai giocatori

Gli azzurri tristi comparse in campionato si esaltano con l'Italbasket

Poz, il ct che cambia faccia ai giocatori

Stregata da Gianmarco Pozzecco (foto) l'Italia del basket aspetta fiduciosa i sorteggi del 29 aprile a Manila per il mondiale asiatico di fine agosto. La nazionale allargata, quella che dopo 8 anni ha vinto in Spagna la sfida fra squadre sperimentali, ci ha emozionato, come dice lui, anche se in campo non c'era la squadra campione d'Europa e, probabilmente, neppure la nazionale italiana che vedremo al mondiale.

La cosa vera è che il suo progetto per fare di Azzurra gioiosa una famiglia sembra riuscito. Giocatori che anche nel nostro campionato sono spesso soltanto comparse con lui diventano protagonisti. Non sarà ancora un re Mida della panchina, ma, di sicuro, l'atmosfera che ha creato porta tutti a dare il meglio. Pensiamo al Mannion che nella Virtus fatica, arrivato al raduno con problemi fisici e rifiorito contro l'Ucraina segnando 28 punti, il massimo in carriera.

Ancora più sorprendente quello che abbiamo visto in Estremadura. Visconti, ben valorizzato a Pesaro, dopo lo scintillante esordio a Livorno si è ripetuto a Caceres. Il napoletano Caruso, un 2.09 del 1999, spesso protagonista con Varese si è scatenato: 9 su 11 al tiro, 21 punti, una presenza che ha fatto crollare la modesta difesa di Scariolo. Più sorprendente ancora l'esordio di Davide Casarin, classe 2003, figlio del presidente di Venezia, mandato da Venezia a Verona per cercare gli spazi che sarebbero mancati nella Reyer dopo l'arrivo di Spissu, il braccio preferito di Pozzecco per la nazionale. A Caceres ha convinto prima come difensore e poi con quei 10 punti che avevano messo gli spagnoli distanti 15 punti.

Tutte le facce tristi che vedi spesso nel marasma multietnico del campionato con la Nazionale di Pozzecco ritrovano qualcosa che sembrava avessero dimenticato.

In Asia non ci saranno tutti quelli che hanno lavorato così bene per la qualificazione, aspettando i rinforzi, cominciando da Banchero, ma nella banca del presidente Petrucci ci sono dopo queste esperienze giocatori che garantiranno un bel futuro.

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