Enrico Artifoni
Alla fine anche una marca tra le più legate alla tradizione, come Jaguar, ha ceduto al fascino e al successo commerciale dei Suv-crossover e, più in generale, delle vetture premium a trazione integrale. Ecco quindi il Suv F-Pace, una proposta molto solida, mirata alla conquista di nuovi clienti e destinata a mettere sale sulla coda delle regine della categoria, anche nel prezzo che parte da 44.625 euro. Ma non solo: versioni 4x4 con tecnologia mutuata dai cugini di Land Rover entrano anche nella gamma della berlina media Xe e della più grande Xf. Lunga poco più di 4,7 metri, larga quasi 2 e alta 1,65, F-Pace ha un corpo che la avvicina a una wagon rialzata, più che a un fuoristrada. Jaguar la definisce, a buon diritto, un «crossover performante».
Per l'ampia impronta a terra (2,87 metri di passo), la costruzione leggera (scocca per l'80% in alluminio) e un telaio che si avvale di sofisticate sospensioni (anteriori a doppio braccio oscillante e posteriori Integral Link, con ammortizzatori adattivi a controllo elettronico). Non c'è Jaguar senza lusso: la F-Pace si conferma sotto questo profilo come un degno rappresentante della famiglia. Specialmente per il trattamento degli interni.
Non poteva mancare, poi, un raffinato sistema di infotainment che facilita la vita a bordo: permette di collegare fino a otto dispositivi e si gestisce tramite uno schermo touch da 102 a centro plancia. Connettività al top, dunque, ma anche l'abitabilità: si sta comodi in 5 e i bagagli si possono stivare in un vano che concede ben 650 litri di capienza. Grazie alla guida alta, F-Pace dà immediatamente confidenza con la strada. E una volta prese le misure, si rivela pure agile nelle manovre. Alle prestazioni da vera Jaguar si aggiunge la capacità di destreggiarsi ovunque, anche nelle condizioni di marcia più difficili, come una 4x4 dura e pura: il sistema di trazione varia la distribuzione della coppia fra i due assali a seconda delle condizioni di marcia e per ottimizzare la risposta sfrutta l'Adaptive Surface Response che identifica il tipo di superficie.
La precisione di risposta ai comandi, la spontaneità e la sincerità delle reazioni sono le caratteristiche che accomunano tutte le versioni del primo Suv di Jaguar, il cui comportamento, però, può variare anche di molto a seconda dell'accoppiata motore-cambio e dello schema di trazione. Pacata, ma non seduta, e comunque sobria, l'entry level che associa il motore 4 cilindri turbodiesel 2.0 da 180 cv a un cambio manuale con trazione a scelta (posteriore o integrale) oppure a un automatico solo con le quattro ruote motrici. In perfetto equilibrio tra prestazioni e consumi la versione con il V6 turbodiesel 3.0 da 300 cv e ben 700 Nm di coppia a 2.000 giri, solo automatica e integrale al pari di quelle a benzina, che sotto la spinta del 3 litri V6 sovralimentato in due varianti di potenza (340 e 380 cv) virano con decisione sul versante della sportività.
Quest'ultimo motore, in entrambe le varianti di potenza, è stato scelto per equipaggiare anche le versioni a trazione integrale di Xf, al fianco del 2.0 turbodiesel da 180 cv con cambio automatico che viene offerto pure sulla Xe.
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