Primo podio con rebus: è merito della Ferrari o di un super Leclerc?

I progressi ci sono stati e a Miami ed Imola novità. Ma le Red Bull restano troppo lontane. Sainz 5°

Primo podio con rebus: è merito della Ferrari o di un super Leclerc?

La miglior Ferrari dell'anno torna sul podio, ma arriva comunque al traguardo con più di 20 di distacco dal vincitore. Il passo avanti c'è stato, è bastato a riportare la Scuderia davanti a Mercedes e Aston Martin, ma non l'ha rimessa in gioco per la vittoria. I miracoli non abitano qui. Quando le macchine sono cariche di benzina non c'è storia, le Red Bull volano via e quando possono aprire l'ala posteriore diventano davvero imprendibili. La Ferrari è tornata a graffiare in qualifica con la pole e la mini pole, figlie anche delle capacità di Charles, ma poi in gara non ha potuto far nulla per resistere. «La mia voglia di sognare non passerà mai, abbiamo fatto un passo avanti, ma ora ci serve un passo da gigante per riprendere la Red Bull. Anche l'Aston Martin in assetto gara mi sembra migliore», ha detto un Leclerc un po' sconsolato nonostante il primo podio stagionale.

Verstappen ci ha messo quattro giri a passarlo, Perez lo ha lasciato dietro al sesto. Da quel momento le due Red Bull hanno fatto gara tra di loro, almeno fino a che De Vries non ha preso il muro costringendo i commissari a far entrare in pista la Safety Car. Verstappen è stato chiamato ai box proprio mentre le telecamere inquadravano l'Alpha Tauri di De Vries ferma con una sospensione aperta. L'ingresso della Safety è apparso subito scontato, ma stranamente la Red Bull ha proseguito con il suo piano che è costato a Max due posizioni. È stato quasi come decidere il vincitore a tavolino. Perez che è un vero cannibale dei circuiti cittadini (ha vinto a Gedda, Singapore, Monte Carlo e due volte a Baku) non ha perso l'occasione, ha rischiato un paio di volte sfiorando (e anche toccando) i muri, ma alla fine non è mai stato a tiro di un assalto di Verstappen. La gara, dopo il cambio gomme prematuro (al 12° giro), è rimasta in pratica congelata fino agli ultimi passaggi quando il ritmo si è abbassato e tutti hanno cercato il punticino del giro veloce, fino a quando Russell che ha potuto montare gomme morbide, non ha chiuso il discorso.

La domanda che ci porteremo dietro nelle prossime gare è: la mini resurrezione Ferrari è più merito di Leclerc, più figlia di una pista favorevole alle caratteristiche della SF-23, o frutto di un vero passo avanti nella comprensione della vettura? Lo scopriremo a Miami e soprattutto a Imola, quando anche la Mercedes porterà in pista grandi novità. Riavvicinarsi alla Red Bull sembra davvero molto complicato, se non impossibile, ma la Ferrari è decisamente in grado di stare davanti a Mercedes e Aston Martin.

L'obiettivo stagionale ormai è diventato soprattutto questo con la classifica Costruttori che vede la Scuderia ancora al quarto posto a 115 dalla Red Bull, 32 dalla Aston Martin e 18 dalla Mercedes. Sembra facile, ma non è per nulla scontato.

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