Raiola sentenzia: "La Juventus dovrebbe ringraziare Calciopoli"

Mino Raiola non è mai banale quando parla: il procuratore di Pogba, Ibrahimovic e Balotelli si è concesso in un'intervista a tutto campo al Cds

Raiola sentenzia: "La Juventus dovrebbe ringraziare Calciopoli"

Mino Raiola è uno dei procuratori più abili in circolazione e non a caso rappresenta alcuni dei migliori calciatori al mondo come Zlatan Ibrahimovic e Paul Pogba.

L’agente nato a Nocera Inferiore, si è concesso ai microfoni del Corriere dello Sport, snocciolando diversi argomenti, tra cui il possibile trasferimento del centrocampista francese della Juventus allo United e di Mario Balotelli: "Pogba ha chiesto la cessione? Non rispondo a nessuno e non parlo dei miei affari. Di certe cose discuto solo con i miei assistiti e loro sanno sempre come stanno le cose. Balotelli? Nella vita non è mai troppo tardi. Se pensate che Mario mi faccia disperare, vi sbagliate perché la sua vita è migliorata parecchio e adesso deve solo avere l’occasione giusta. Certo, ha bisogno anche di un po’ di fortuna che nelle ultime stagioni non ha avuto, ma vi assicuro che è una grande persona, un ragazzo con un grande cuore. Sta pagando per cose sue o non sue. Serie A o Cina? Non dico niente. Vediamo quello che succede. Io non chiudo la porta di fronte a nessuna soluzione. Per Mario e per tutti i miei calciatori. Ascolto quello che mi viene proposto e poi decido con loro".

Raiola, inoltre, ha parlato anche della sua idea di poter acquistare la Roma e della "fortuna" della Juventus di essere andata in Serie B nel 2006 dopo i fatti di Calciopoli:"Se la Roma fosse sul mercato, insieme a un gruppo di investitori, potrei comprarla perché sarebbe un progetto interessante. Gli americani per il club giallorosso hanno fatto poco e non credo nel loro progetto. Esattamente come non credevo nel progetto dell’Inter. Solo la Juventus è competitiva in Europa tra le italiane? La Juve vince perché ha avuto la fortuna-sfortuna di andare in Serie B. Ha ricostruito la sua struttura, si è dotata di uno stadio di proprietà e ha iniziato a investire sul mercato nazionale e internazionale.

Altre 4-5 società italiane invece non lo hanno fatto: prendevano i soldi dalle tv e non costruivano niente. Adesso raccolgono i frutti... Nel calcio bisogna cambiare quando sei forte, altrimenti è tutto più complicato".

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