MAURIZIO ICARDI
In genere, il calcio porta a voler essere protagonisti sul campo e favorisce indubbiamente un certo narcisismo (vedi firme con lettera iniziale grande). Nei campioni eccezionali, come lo è Icardi, la firma mette in evidenza anche un certo orgoglio, una sana competizione e la spinta a primeggiare. Tali connotazioni temperamentali devono però essere supportate senza rivalità dal gruppo e, in primis, dall’allenatore. Se ciò non avvenisse, i campioni perderebbero quella spinta a motivarsi, perdendo parte del mordente che li caratterizza come campioni.
Essendo una persona bisognosa di riconoscimenti e volendo essere sempre sulla cresta all’onda, ogni cosa che diminuisca la sua immagine può far emergere il suo sottofondo di timidezza innata. La protezione di sé, che egli regolarmente adotta (vedi firma circondata da un gesto avvolgente) è per lui una regola.
LUCIANO SPALLETTI
La personalità di Luciano Spalletti appare controllata nella comunicazione. Possiede molta fiducia in sé stesso che lo porta a voler essere anch’egli protagonista nel suo mondo di allenatore.
L’emozione e l’ansia interiore, oltre al controllo che esercita su di sé per cui ogni parola è misurata, non gli permettono di soppesare sempre con discernimento situazioni e persone (vedi grafia con allunghi inferiori e superiori rigonfi, la lettera “A” in stampatello e l’originalità della E maiuscola).
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