Regina e Re del prestito. Atalanta per la coppa. Mbappè per il Real Madrid

I nerazzurri da record con 52 giocatori prestati Il francese è il più oneroso. In Spagna: via dal Psg

Regina e Re del prestito. Atalanta per la coppa. Mbappè per il Real Madrid

Addio vecchio prestito, metodo tanto caro ai club per cercare di valorizzare questo o quel calciatore; e benvenuto ad una nuova arma, utile per venire incontro alle esigenze richieste da sua maestà il fair play finanziario e camuffare un acquisto in un prestito, perché il nome alla fine non cambia: l'approdo di Higuain al Milan serva come singolo esempio, ma potremmo citarne tanti. Pochi soldi da sborsare, acquisti che gravano su più bilanci e società che non rischiano così il passivo.

Cambiano i tempi, cambia l'economia del mondo calcio: addio ai padri padroni spendaccioni, benvenuti ai ragionieri del pallone che devono per prima cosa far quadrare i conti. Anche se ancora, per fortuna, c'è chi usa il prestito come mezzo per valorizzare i propri giovani: e ne sa qualcosa l'Atalanta, che stasera a Reggio Emilia (ore 20, diretta Sky) si giocherà la gara d'andata per accedere ai gironi di Europa League contro il Copenaghen. Perché il club orobico, a livello mondiale, è la società che ad oggi ha più giocatori in prestito (fonte transfermarkt): ben 52, per un valore di circa 90 milioni di euro. Molto lontane il Genoa, che di atleti in giro ne ha solo 29, la Sampdoria (25) e la Juventus (23), club che l'anno scorso finì nel mirino (solo mediatico, visto che poi non ci fu nessuna sanzione) del presidente della Uefa, Ceferin, per i troppi giocatori in prestito.

Una tecnica abile per arruolare in squadra atleti senza dover pagare cifre folli: e dunque non ci si scandalizza di certo se il Frosinone ne ha in rosa 10, per un valore di ipotetico riscatto dei cartellini da 25 milioni di euro. O se il Parma (9), il Genoa (8) e la Spal (7), per fare solo tre esempi, utilizzano questa metodologia. È palese invece vedere che c'è chi lo usa chiaramente per questioni di bilancio: dei quattro che ha l'Inter in rosa, ad esempio (Vrsaljko, Keita, Politano e Karamoh) tre sono stati acquistati quest'anno e verranno riscattati nei successivi bilanci. Discorso simile per la Fiorentina con Gerson, Pjaca e Mirallas, il Milan con Bakayoko, Kessié e Higuain, la Roma per Cristante e così via. Anche se c'è chi, invece, di prendere giocatori in prestito proprio non ne vuole sapere: è il caso della Juventus, che in rosa ha atleti solo di sua proprietà. Un altro segnale della potenza economica ed organizzativa del club bianconero.

All'estero la tecnica dell'acquisto camuffato da prestito oneroso è meno evidente, anche se l'esempio più lampante e intrigante di tale formula è Kylian Mbappé: il quale, stando alle news provenienti dalla Spagna, potrebbe sbarcare al Real Madrid divenendo l'erede di Cristiano Ronaldo in quanto il Paris Saint-Germain non sarebbe in grado di pagare i 145 milioni di euro di riscatto dovuti al Monaco a causa delle

restrizioni imposte dal Fair Play Finaziario, con il giocatore che farebbe ritorno al club del Principato per poi ricevere il dovuto dagli spagnoli. Scenario improbabile, ma nel calciomercato dei ragionieri tutto pare lecito.

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