Roma, quell'addio prima del licenziamento: dal retroscena al toto sistituti

Dal retroscena al toto sostituti: le motivazioni delle dimissioni di Lina Souloukou dalla Roma

Roma, quell'addio prima del licenziamento: dal retroscena al toto sistituti
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Le dimissioni per evitare un possibile licenziamento. Sarebbe questo il motivo principale della decisione di Lina Souloukou (in foto), la manager greca che dalla tarda mattinata di ieri non è più la Ceo della Roma. Di sicuro ha pesato il clima ostile che da alcuni giorni ruota attorno alla proprietà e in particolare alla dirigente, vedi l'episodio dello striscione contro di lei esposto fuori dal centro sportivo giallorosso. Clima che aveva portato la prefettura a mettere sotto scorta la Souloukou e i suoi figli.

Il punto vero della questione è che la manager e i Friedkin non erano mai stati così lontani come adesso. I proprietari americani sono atterrati a Roma per esonerare De Rossi, ma i colloqui con gli altri dirigenti giallorossi e con i senatori della squadra avrebbero fatto emergere un quadro molto diverso da quello raccontato loro dalla Souloukou nei mesi precedenti: dalla gestione del mercato alla questione Dybala e De Rossi.

Così i Friedkin avrebbero identificato il vero colpevole. Lo si capisce da un passaggio del comunicato d'addio alla dirigente: si parla di una «costante attenzione ai valori che rendono la nostra squadra così speciale». Tradotto, a Roma contano le bandiere, le radici, i tifosi. Tutto ciò che la Ceo Souloukou aveva contro. E la manager, fiutata l'aria, ha giocato d'anticipo dimettendosi.

Restano però dei punti oscuri in tutta la vicenda: perché licenziare De Rossi se il problema era la Souloukou? È stato l'esonero dell'allenatore a far esplodere la contestazione, scelta avallata dagli stessi Friedkin e ancora inspiegabile (gli americani sono stati sempre molto attenti al consenso popolare) se non per i risultati negativi della squadra. E sullo sfondo ci sono la questione stadio e le voci su una vendita del club agli arabi. I Friedkin torneranno a Roma la prossima settimana per la scelta del sostituto.

Per ora l'ordinaria amministrazione sarà affidata al segretario generale Lombardo, si vagliano i nomi dell'ex ad Gandini, presidente della Lega Basket, di Montali, ex dirigente giallorosso, ma anche di Boniek e Boban. Non si escludono però sorprese...

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