Purtroppo le statistiche lasciano poco scampo: in Italia si calcolano più di 500 furti in appartamenti al giorno. Inevitabile dunque che, prima o poi, la casistica coinvolgesse anche un calciatore. A certe latitudini, si sa, gli eroi del pallone vengono salvaguardati anche dalla malavita organizzata, che tifa per loro e li preserva da brutte sorprese. Ma ci sono città dove non si guarda in faccia a nessuno, nemmeno se la faccia è quella minacciosa di Franck Ribery. E così il gioiello francese della Fiorentina di Commisso, al rientro dalla vittoriosa trasferta di Parma, si è ritrovato l'abitazione fiorentina di Bagno a Ripoli visitata da qualche malvivente che gli ha portato via un po' di borse e gioielli della moglie.
Storie di ordinaria criminalità, dalle nostre parti, ma Ribery l'ha presa proprio male, tanto da postare sui social un messaggio minaccioso nei confronti di Firenze e della Fiorentina: «Grazie al cielo non mi hanno portato via nulla di essenziale, ma quello che mi scuote è l'impressione di essere nudo, di avere i pantaloni abbassati, e questo non lo accetto. Mia moglie e i miei figli sono al sicuro a Monaco, ma come faccio ad essere sereno? Come possiamo sentirci bene qui? Quindi prenderemo le decisioni che saranno necessarie al nostro benessere».
Insomma, un grido d'allarme, come se Firenze fosse il Bronx e Ribery non avesse giocato ed abitato per due anni a Marsiglia, che certo non è capoluogo di un cantone svizzero, e i tifosi del Galatasaray non lo avessero soprannominato Scarface durante la sua esperienza ad Istanbul. E non deve nemmeno stupire che un furto d'appartamento sia avvenuto nella civilissima Firenze, visto che nella speciale classifica delle città più svaligiate d'Italia primeggiano Pisa, Modena e Bergamo...
Rocco Commisso, il patron viola, leggendo il post allarmante, è subito scattato in soccorso del pupillo: «Tutti noi siamo vicinissimi a Franck. Sono situazioni che rappresentano veri e propri traumi per chi li subisce. Faremo il possibile per ridargli la tranquillità necessaria». Un po' più prosaici invece gli ultrà viola, che hanno interpretato il messaggio del francese come una scusa per andarsene: «Caro Franck gli hanno replicato capiamo lo choc ma sciacquati la bocca prima di parlare di Firenze come se fosse Medellin.
Ai ricchi rubano ovunque, ma hanno la fortuna di potersi permettere sistemi di allarme e vigilanze private. I poveri cristi, invece, vengono derubati anche loro ma devono fare come San Lorenzo che lo prese in tasca e fece silenzio...». Il tutto detto a uno che viene dal paese di Arsenio Lupin...
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