Rio, il judoka egiziano snobba l'israeliano: sommerso dai fischi

Islam El Shehaby si è rifiutato di dare la mano all'avversario. Proteste dagli spalti

Rio, il judoka egiziano snobba l'israeliano: sommerso dai fischi

Lo spirito olimpico, che dovrebbe mettere d'accordo tutti i popoli e lasciare da parte le inimicizie politiche storiche, questa volta non ha funzionato.

Il tatami di Rio, dove si affrontavano gli atleti di Egitto e Israele, è diventato luogo di scontro, quando Islam El Shehaby, della delegazione arrivata dal Cairo, si è rifiutato di dare la mano a Or Sasson, rivale israeliano che lo aveva appena battuto negli ottavi difinale.

Un gesto plateale, di fronte alla mano tesa dal rivale, in una disciplina sportiva in cui il saluto al termine del match, comunque esso sia andato, è una tradizione rispettata da tutti.

L'atleta egiziano ha lasciato il tatami senza voltarsi, poi è tornato indietro quando è stato l'arbitro a richiamarlo,

ma senza fermarsi un istante di più. Dall'Egitto erano arrivate forti pressioni perché non solo non salutasse l'israeliano con cui ha lottato, ma rinunciasse all'incontro.

El Shehaby ha poi schivato le domande della stampa.

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