Roma Dalla chiesa rimessa al centro del villaggio ai comportamenti giusti. Da Garcia a Spalletti, la Roma volta ancora pagina. Porte girevoli a Trigoria dove ieri il francese, dopo la telefonata del ds Sabatini che gli annunciava l'esonero e una serata a cena con il fedelissimo Gervinho, ha svuotato l'armadietto e l'ufficio che aveva voluto vicino al campo di allenamento.
Poi un saluto a giocatori e dipendenti della Roma, lasciando un messaggio a Totti e compagni: «Mi dispiace, ho dato il massimo, fatevi valere». Con lui via anche i suoi collaboratori Bompard e Fichaux. Garcia lascia in eredità nei suoi 945 giorni di Roma due secondi posti in campionato, ma anche tante ambizioni evaporate. Il cerchio si era aperto nel 2013 in America e si è chiuso due anni e mezzo dopo sempre negli States. Oggi, intorno all'ora di pranzo, inizierà lo Spalletti atto II sulla panchina giallorossa. «Torno per finire il lavoro che avevo iniziato», la confidenza fatta ad amici e dirigenti.
Dopo il divorzio dallo Zenit e quasi due anni a riposo pur con il ricco stipendio pagato dal colosso petrolifero della Gazprom, aveva voglia di panchina. E di quella della Roma, in particolare.«Era il momento giusto per cambiare», il messaggio dall'America di James Pallotta poche ore dopo aver cenato e raggiunto l'accordo a Miami con il tecnico di Certaldo. Maniacale nei particolari, toscano fumantino e sempre alla perenne ricerca di chi tradisce il segreto di spogliatoio e viola il suo codice (quello che lui chiamava i «riportini»). Famosa una sua sfuriata pubblica rivolta ai giocatori contro tacchi e ghirigori in campo.
Per Spalletti contratto di 18 mesi, con opzione per un altro anno, da tre milioni a stagione, con Domenichini e Baldini nello staff.Una svolta tardiva, visto che da tempo il rapporto con Garcia aveva iniziato a incrinarsi. Una svolta che potrebbe ridisegnare i quadri dirigenziali del club, in primis il ds Sabatini che completata la sessione di mercato invernale (il nuovo tecnico ha chiesto un terzino, un difensore e un centrocampista, accetterà solo uno tra El Shaarawy e Perotti dei giocatori già bloccati, con il secondo favorito) potrebbe chiudere la sua avventura romana. Avrebbe voluto portare Conte a Trigoria a giugno, ma Pallotta ha accelerato il cambio.A volte la minestra riscaldata risulta indigesta.
Ma Spalletti ha ancora l'amaro in bocca per il congedo dalla Roma nel 2009. Nei suoi 4 anni in giallorosso aveva ottenuto ottimi riscontri: 11 successi di fila, un gioco scintillante, piacevole e redditizio con Totti inventato «falso nueve», tre secondi posti nel lungo duello con l'Inter, tre trofei in bacheca, due quarti di finale di Champions con la macchia del tremendo ko (7-1) con lo United.
Spalletti ritroverà soprattutto Totti e De Rossi, «invecchiati» di 7 anni: con entrambi i rapporti si erano sfilacciati al capolinea della sua prima esperienza giallorossa, ma ora sembrano ricuciti. La nuova era sta per cominciare, possibile che l'Olimpico con il toscano torni a riempirsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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