Romelu Lukaku, mercoledì 11 agosto, anno duemila e ventuno: «Sono felice e fortunato di essere tornato in questo meraviglioso club. Il mio è stato un viaggio molto lungo: sono venuto qui da ragazzino, ora torno più maturo. Il rapporto che ho con questo club significa molto per me, tifo Chelsea sin da bambino e ora torno qui per vincere più titoli possibili. Sto vivendo una sensazione incredibile». Romelu Lukaku, giovedì 30 dicembre, anno duemila ventuno: «Voglio dire un grande scusa ai tifosi dell'Inter, perché penso che il modo in cui me ne sono andato doveva essere diverso. Io dovevo parlare prima con i tifosi, perché le cose che voi avete fatto per me, per la mia famiglia, per mia madre, per mio figlio, sono cose che rimangono per me nella vita. Spero davvero nel profondo del mio cuore di tornare all'Inter, non alla fine della mia carriera ma a un livello ancora alto per vincere di più. Fisicamente sto bene... ma non sono contento della situazione». Giano Lukaku in quattro mesi ha cambiato idee, vorrebbe anche cambiare squadra, non ha ancora capito che cosa intenda fare da grande. La sua nostalgia di Milano scalda il cuore degli interisti, alcuni si sono commossi, non il popolo vero che respinge al mittente il messaggio nostalgico che emoziona il solito birignao dell'Inter bene. Lukaku, come molti suoi colleghi, dimentica i doveri, avanza soltanto diritti, si nasconde nel canneto delle emozioni e degli affetti. Non so davvero che cosa vogliano dalla vita questi signori che godono di qualunque privilegio, contabile, fiscale, nuotano nella gloria. Insigne corre verso o sole di Toronto, Morata sente il richiamo della patria, Ramsey dal Galles non è mai uscito, Kessié è stanco dell'aria milanista, Calhanoglu ama la nebbia e ha cambiato soltanto il colore dell'outfit. La famosa scelta di vita.
Ricchi, famosi, furbastri mai sinceri, la fragilità caratteriale di Lukaku è cattivo segno professionale, i venti milioni annuali di salario londinese sono un dettaglio fastidioso. Tuchel lo ha messo fuori squadra nel pareggio contro il Liverpool. Anche Rudiger vuole andarsene ma non per tornare a Roma, preferisce il Real Madrid. So' ragazzi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.