Londra Due anni fa era stata un'analoga umiliazione all'Emirates stadium a convincere Antonio Conte a cambiare modulo difensivo. Un'abiura - preludio di 13 vittorie di fila - che a fine stagione aveva regalato all'ex Ct dell'Italia il titolo della Premier League. Maurizio Sarri ha già fatto sapere di non contemplare ripensamenti di sorta. «Conte conosceva sia la difesa a tre che quella a quattro, io sono un buon maestro per un certo tipo di calcio. Sarebbe sbagliato se cercassi di cambiare».
La luna di miele è finita a Stamford Bridge: dopo mesi di buoni risultati (iniziali) e dichiarazioni universali al sapor del miele, serpeggiano tensione e difficoltà nel rapporto tra Sarri e il mondo Chelsea. Non solo con giocatori e dirigenza, ma anche con parte della tifoseria, sempre più perplessa - quando non proprio scettica - verso la rigida filosofia sarriana. La sconfitta di sabato sul campo dell'Arsenal, la quarta nelle ultime 11 uscite, è solo l'ultimo campanello d'allarme, suonato da una squadra che dopo oltre sei mesi è ancora alla ricerca di una precisa identità di gioco. Come un'orchestra incapace di interpretare lo spartito assegnatole. Difficile, in questi casi, distinguere le responsabilità, tra l'inflessibilità dogmatica dell'allenatore e uno spogliatoio che ha liquidato troppi allenatori di recente per venire assolto a priori. Per il momento i risultati sono ancora dalla parte di Sarri, quarto in Premier League, ancora in corsa per tutti i principali traguardi stagionali, Europa League compresa.
Presto, già oggi, l'ex allenatore del Napoli verrà raggiunto a Londra da un suo vecchio allievo, Gonzalo Higuain. Visto che Alvaro Morata e Olivier Giroud hanno entrambi deluso al di là di qualsiasi giustificazione, il club londinese ha deciso di sacrificare il giovane attaccante spagnolo pur di arrivare all'argentino. Ma l'attacco frontale del tecnico dopo la sconfitta contro i Gunners ha sorpreso (e preoccupato) tutti. L'accusa di mancanza di motivazioni e personalità accompagnata da una inequivocabile frase in italiano («sono fortemente inc...») rivolta ad una squadra che può contare su giocatori che hanno vinto tutto in carriera (da Kanté a Hazard, da David Luiz a Pedro), è parsa stonata all'unanimità dei media. Che ora rimproverano a Sarri di imporre un modulo tattico inadeguato ai giocatori a disposizione. Secondo Gary Neville, ex Manchester United oggi autorevole commentatore, le dichiarazioni nel post-partita, sono tipiche di chi «sa che prima o poi verrà esonerato». Un epilogo - salvo improvviso tracollo - non imminente, eppure possibile. Perché l'impazienza di Abramovich è seconda solo alla sua sterminata ricchezza. Già giovedì il Chelsea tornerà in campo, per la semifinale di ritorno di Coppa di Lega contro il Tottenham.
L'occasione per il debutto di Higuain, ma soprattutto per capire se l'intemerata a favore di telecamera di Sarri ha rotto qualche equilibrio all'interno dello spogliatoio. In un senso o in un altro, l'Emirates stadium è destinato a rimanere un crocevia nell'avventura inglese di Sarri.
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