Sarri nel mirino e Higuain non lo aiuta

Critiche e fischi all'ex Napoli. Senza Champions sarà addio. E il Pipita...

Lorenzo Amuso

Londra L'inverno a Londra è sempre più grigio per Maurizio Sarri. Il suo Chelsea appare ingolfato, involuto dopo un avvio di stagione al di sopra delle attese. Cinque sconfitte negli ultimi due mesi, solo 19 punti in 12 giornate. E mentre la classifica langue, cresce la tensione, dentro e fuori lo spogliatoio dei Blues.

Mercoledì, dopo il tracollo in casa del modesto Bournemouth, anche i tifosi hanno perso la pazienza, schierandosi coi giocatori e fischiando apertamente il tecnico toscano. «Non sai quello che stai facendo», il coro dei supporters Blues presenti al Vitality stadium, dove il Chelsea aveva appena rimediato la peggiore sconfitta in campionato degli ultimi 20 anni. Una serata nerissima, che ha fatto scivolare il Chelsea fuori dalla zona Champions. «Confusione Sarri», il titolo impietoso del Daily Mail il giorno dopo. «Ora Sarri dovrà lottare per salvare la sua panchina, dopo la contestazione dei tifosi a fine partita». La scorsa estate era stato scelto direttamente da Roman Abramovich per redimere il gioco troppo rinunciatario di Antonio Conte. Ma a fine gennaio i conti non tornano: Sarri ha totalizzato 47 punti, tre in meno del suo predecessore. E le ultime uscite dei Blues non sono state certo spumeggianti. Al contrario. Neppure l'arrivo di Gonzalo Higuain ha saputo rivitalizzare un gruppo sempre più smarrito: al suo debutto in Premier, il Pipita ha toccato 29 palloni (zero tiri in porta) prima di essere sostituito (e fischiato) a metà ripresa. Una prestazione incolore, la sua e quella dei suoi compagni, senza spiegazioni per Sarri. «Per me è difficile capire le ragioni di questa sconfitta. Nel primo tempo abbiamo giocato molto bene, ma nella ripresa siamo stati disastrosi. Ci sono troppe cose che non funzionano, ripetiamo sempre gli stessi errori». Nessuna intenzione però di qualsiasi tipo di abiura tattica, il tecnico toscano non rinuncia al suo integralismo calcistico. Senza far mancare critiche pubbliche ai suoi giocatori. Che confermano un rapporto sempre più problematico, a rischio rottura. «Correzioni di modulo? Non penso sia quello il problema. La verità è che la squadra non ha ancora metabolizzato i miei concetti». Con conseguenze «imbarazzanti», secondo Alan Shearer, ex centravanti dell'Inghilterra, oggi commentatore Bbc. «Sarri ha voluto il suo uomo Higuain e ora ha il dovere di migliorare la squadra».

Una frase che riassume alla perfezione il destino che attende il tecnico italiano, da qui al termine della stagione: giustificazioni e alibi sono ormai già esauriti, senza qualificazione alla prossima Champions, sembra davvero impossibile immaginare per lui un futuro inglese.

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