Un calvario mediatico. Dopo la notizia ufficiale è iniziato il pellegrinaggio di Schwazer in lacrime davanti a giornalisti e telecamere. Una parte dell'opinione pubblcia ne chiede la testa, ma in rete sono già molti quelli che chiedono pietà nei confronti del marciatore che ha sbagliato ma ha anche chiesto pubblicamente scusa. Oggi arriva anche l'ultima tegola: la procura di Bolzano ha avviato un'inchiesta sullo sportivo.
"Sinceramente non avrei mai pensato che ci sia una conferenza stampa per me per commentare una positività all'antidoping. Come potete immaginare non è facile". E' iniziata con queste parole la conferenza a Bolzano di Alex Schwazer, il marciatore squalificato per doping poco prima di partire per Londra.
"Oggi sono qua per raccontarvi perché ho deciso di fare questo grande errore. Sarò sincero spero che anche voi siate più corretti possibile scrivendo quello che dico. Più che dire che ho sbagliato e come ho sbagliato, non posso fare", ha dichiarato l'atleta altoatesino.
Che poi ha ribadito di aver preso la decisione di doparsi da solo "e ho deciso di non dirlo a nessuno: alla famiglia, alla fidanzata e agli altri. Era una cosa mia e non volevo mettere nei guai nessuno. Mi sono informato con internet. Sono andato all’estero da solo. Di preciso in Turchia. Mi sono procurato l’Epo in farmacia con 1500 euro e sono rientrato in Italia".
Il marciatore olimpionico poi ha spiegato che "alla fine dello scorso anno, dopo tre anni molto difficili e travagliati, non sono stato più capace di dire no al doping. Dire che questo grande errore mi dispiace molto sarebbe troppo poco. Il 13 luglio ho avuto un controllo antidoping a Oberstdorf e dopo questo test ho iniziato a farmi le iniezioni di Epo. Queste ultime 3 settimane sono state le più difficili della mia vita. Psicologicamente è stata una mazzata, ho dovuto dire bugie alla mia fidanzata".
"Volevo dire una cosa sulla mia fidanzata. Non è stato facile dirle che la medicina nel frigo era della vitamina B12 e non dell'Epo. Non era facile dire questa bugia", ha spiegato Schwazer nella conferenza stampa in corso a Bolzano parlando della sua compagna, la campionessa Carolina Kostner. "Lei non c'entra niente e voglio difenderla non è vero che non fa il Gran Prix per il mio doping. Lei ha i suoi programmi", ha aggiunto l'atleta altoatesino.
Infine, Schwazer ha detto che "non ce la facevo più, non vedevo l’ora che finisse tutto. Il 29 luglio ho fatto l’ultima iniezione. Lunedì 30 hanno suonato a casa mia, sapevo che era il controllo antidoping. Non avevo più la forza di dire a mia madre di non aprire e di dire che non ero in casa: avrei potuto farlo, ma non avevo più la forza. Mi sono sottoposto al controllo, sapevo che tutto era finito".
"Non ho più avuto contatti con Alex Schwazer da circa 18 mesi. Non vado a St. Moritz dall’ottobre 2010.
Non gli ho mai consigliato pratiche doping, nè lui me le ha mai richieste".Il dottor Michele Ferrari, accostato al marciatore in notizie di stampa, ha annunciato tramite il suo avvocato, Dario Bolognesi, iniziative legali e querele.
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