La coppa del Mondo di sci alpino riparte oggi dalla Finlandia con Matilde Lorenzi nel cuore. La promessa dello sci azzurro, morta dopo una caduta in allenamento in val Senales due settimane fa, ha lasciato un vuoto enorme anche in squadra, oltre ad una serie di interrogativi su quanto ulteriori, pur non obbligatorie, protezioni in pista, avrebbero potuto mitigare quella che è stata archiviata come tragica fatalità. Ieri Lorenzi avrebbe compiuto 20 anni e oggi, a Levi, le sue compagne saranno in gara anche per lei, a partire dalla sorella Lucrezia, di 6 anni più grande: alla sua 14sima gara nel massimo circuito dopo due anni fra le grandi ed un paio di top 20. Per Lorenzi lo slalom di oggi (dirette Rai ed Eurosport alle 10 e 13) sarà uno spartiacque: «In pista non sarò più da sola: Matildina sarà sempre nel mio cuore e mi aiuterà a prendere due esterni in più. Non è un momento facile, ma ci sto mettendo tutta me stessa», ha commentato la sciatrice la cui famiglia sta avviando una raccolta fondi per investire sulla sicurezza in pista con il progetto Matildina4safety.
Anche le altre azzurre sono ad un turn over, come tutto il comparto tecnico dello sci azzurro. L'ultimo podio azzurro femminile fra le porte strette è il terzo posto di Manuela Moelgg nel 2011 a Zagabria. Del 2007 l'ultima vittoria: la firmò a Lienz, Chiara Costazza. Oggi una nuova generazione di guerriere avanza: hanno fra i 27 anni di Martina Peterlini e Vera Tschurtschenthaler, i 26 di Lorenzi, i 25 anni di Marta Rossetti e Lara Della Mea e i 21 di Beatrice Sola con la rookie Giorgia Collomb, neo 18enne. Loro ci provano, anche se emergere non è facile: ieri hanno testato la neve lappone.
Rossetti e Della Mea hanno risolto acciacchi alla schiena; Peterlini un anno fa chiuse 12sima partendo col 45. Vietato non sognare. Sul ritorno di Vonn, intanto, torna anche Federica Brignone: «Una bella notizia per lo sport: la aspettiamo».
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