Niente Lukaku per l'Inter o niente Inter per Lukaku? Restano le parole di Inzaghi, le ultime pronunciate ufficialmente dalla società, mercoledì sera: «Ho lottato tanto per riportarlo a Milano nello scorso campionato, vorremmo farlo anche quest'anno, vedremo di fare il possibile».
Venerdì l'Inter trova l'accordo col Chelsea inseguito per un mese, solo che all'improvviso Lukaku si sfila, non risponde al telefono (per 7 giorni ad Ausilio), non risponde ai compagni, si nasconde. Nella notte, dice «pronto» proprio al ds, finalmente. Pochi secondi, pare. Molto caldi (eufemismo). E al mattino l'Inter fa sapere di averlo scaricato, di non volerlo più. Quindi: niente Inter per Lukaku o niente Lukaku per l'Inter? I prossimi giorni chiariranno l'enigma, che non è un gioco di parole, ma una verità importante. Resta che Big Rom o chi ne fa gli interessi come l'avvocato Ledure, ha giocato su più tavoli e vedremo adesso come finirà. La Juventus sarebbe una beffa, o forse no. Lo sapremo fra un anno, resta che 12 milioni di ingaggio sarebbero una follia per il nostro calcio. Inter spiazzata, Inzaghi di più. Dopo Dzeko, via anche Lukaku. Detto così, non è un bel modo di rinforzarsi e i più perfidi ricordano come un anno fa, Lukaku finì per prendere il posto in organico che sarebbe stato di Dybala. Per giocare meno di mezza stagione, avere sulla coscienza gli errori (orrori?) di Istanbul e lasciare adesso un buco importante in squadra. Un anno in leasing per 20 milioni e 14 gol, mentre oggi la Joya argentina sarebbe un asset anche economico del club. Peggio insomma, non poteva finire.
L'hanno presa malissimo i tifosi, quelli che già due anni fa avevano mal digerito l'addio milionario, all'indomani dello scudetto. Poi il ritorno da figliol prodigo a ingaggio mai ridotto, anche se era piaciuto a tutti spacciarlo per tale. Un anno a rimpiangere e un altro a promettere, fino all'epilogo di Istanbul. Dichiarazioni di amore che nessuno gli aveva chiesto, promesse anche ai compagni che oggi sono più delusi che arrabbiati. Niente più LuLa, per il disappunto di Lautaro, lui sì vero leader anche morale della squadra, lui sì in campo quasi da zoppo prima del Mondiale e capitano annunciato nella nuova stagione. Il buco aperto dal mancato arrivo-rientro di Big Rom è un grosso problema per Inzaghi, ma non l'ultimo. Sempre mercoledì, il tecnico denunciava apertamente la mancanza di «un difensore, un centrocampista e un attaccante», per non parlare dei 2 portieri. Arriverà Sommer dal Bayern, ma serve altro e Trubin costa ancora molto, troppo. In un colpo solo, di quelli bravi, l'Inter ha perso Skriniar, Brozovic, Lukaku, Onana (e Handanovic), più quelli utili come D'Ambrosio e quelli che forse nessuno rimpiangerà (Gagliardini e Bellanova) ma che andranno sostituiti almeno nel numero. Non sarà semplice. Ieri vertice d'emergenza ad Appiano fra tecnico e dirigenti.
Parte il toto-centravanti e anche per l'Inter si parla di Morata (che deve avere un agente più bravo di lui) e Taremi, e dei più giovani (e più cari) Balogun (Arsenal) e Sesko (Lipsia). Però in rosa c'è sempre Correa a magari Inzaghi proverà a consolarsi con lui.
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