Se gli insulti ora arrivano dalla tribuna

Il tifoso viola, a rischio Daspo, e le continue offese alla mamma di Spalletti

Se gli insulti ora arrivano dalla tribuna

Il nostro splendido pubblico è tornato dalle vacanze. Le ore di coda in autostrada, o il caldo insopportabile delle città, avranno contribuito a far salire la pressione alla gente stipata nelle curve e non solo. Alla terza di campionato è già bufera: sul banco degli imputati i «maleducati professionisti», come li definisce Luciano Spalletti, che frequentano la tribuna del Franchi, il salotto buono della tifoseria posto immediatamente dietro le panchine. Nel recupero di Fiorentina-Napoli il tecnico di Certaldo non ce la fa più, va a cercare un tizio che l'ha preso di mira verbalmente per tutta la partita e per poco non finisce in rissa. Qualche testimone sostiene che il tifoso, ora a rischio Daspo, abbia anche cercato di schiaffeggiare Spalletti, ma l'intervento di uno steward ha evitato il peggio. La Digos ha aperto un'indagine.

«È brutto essere insultati a casa propria ha spiegato il tecnico fiorentino -, ma qui a Firenze sono incredibili. Ti offendono dall'inizio alla fine e hanno anche i bambini che li guardano. Continuano a insultare: la tu' mamma, la tu' mamma, la tu' mamma Ma la mia ha 90 anni, poveretta, che la lascino in pace». Spalletti è nervoso: nel dopo partita, alla radio, risponde in modo sgarbato a una innocua domanda di Fulvio Collovati e questi atteggiamenti di certo non aiutano a fargli voler bene. Lo stop del suo Napoli non contribuisce a rasserenargli la serata e l'esibizione di Osimhen ancor meno. Però lo capisce, perché anche il nigeriano, secondo le migliori tradizioni, è stato bersagliato dai soliti insulti razzisti.

La gente napoletana se la prende per l'accoglienza a Firenze, ma è solo una situazione contingente, perché il malcostume è in ogni stadio. La curva tira in ballo il solito Vesuvio, gli 007 della procura federale annotano tutto e il giudice sportivo è inflessibile: 15mila euro di multa alla Fiorentina «per avere i suoi sostenitori, prima della gara e nel corso della stessa, intonato ripetutamente cori insultanti di matrice territoriale, nonché cori oltraggiosi di matrice religiosa, percepiti dai collaboratori della Procura federale».

Evidentemente nessuno ha percepito gli insulti fioccati dalle poltroncine dietro le panchine: non si capisce per quale motivo vengano giustamente puniti gli insulti ai neri, ai meridionali, agli ebrei, a chiunque venga

preso di mira, tranne le nefandezze riservate alle povere mamme. E ci si chiede anche perché vengano chiuse sempre le curve e mai le tribune, dove evidentemente cambia il prezzo del biglietto, ma non il livello di educazione.

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