Nel segno di Silvio Berlusconi. Anche la Lega di serie A, nel giorno dedicato al calendario del prossimo torneo, ha provato a riannodare la propria storia attuale, scandita da gravi problemi strutturali (dossier stadi nuovi) e notevoli deficit finanziari, a quella forse inimitabile del periodo berlusconiano coinciso con il maggior splendore del calcio italiano nelle coppe europee e mondiali grazie al Milan prima targato Sacchi e Capello e poi Ancelotti. A ricordare quella magnifica cavalcata è intervenuto Alessandro Matri, uno che è cresciuto in quel Milan e ne vestì la maglia in un periodo non particolarmente esaltante. La missione disegnata ieri da Luigi De Siervo, ad del campionato appena promosso dal ranking Uefa al secondo posto («siamo attaccati agli inglesi»), è di quelle impegnative, tesa a ripetere l'epilogo felice internazionale di qualche mese fa, con le tre finaliste nelle tre competizioni continentali (Fiorentina, Roma e Inter). «Va seguita la strada tracciata da Silvio Berlusconi e provare a ripetere lo stesso risultato di un anno prima» la sfida lanciata non semplice da conquistare per una serie di buoni motivi. Perché nella passata edizione ci fu il concorso di un sorteggio amichevole, perché coincise con il periodo di maggiore smalto dell'Inter per esempio, della stessa Roma e della Fiorentina capaci di raggiungere l'ultima stazione senza dismettere risultati negli impegni domestici. L'idea di giocare anche a Natale, sull'esempio classico inglese, è testimonianza del secondo obiettivo tracciato: monopolizzare l'interesse delle famiglie e dei tifosi nel periodo in cui lo stare davanti alla tv o in uno stadio, è un piacere in più.
Decisivo in tal senso diventerà il contributo della scuola degli allenatori italiani, smerigliata in queste ore dalla scelta resa ufficiale dalla Seleçao brasiliana di affidare a Carlo Ancelotti la guida della nazionale verde-oro più famosa e suggestiva al mondo a partire dall'estate 2024, per la coppa America.
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