Il Giro non c'è ma ci sarà lo stesso. Un Giro all'antica, fatto di racconti, di cronache e illustrazioni come una volta quando non c'era la tv ma neanche la radio. Partirà da Budapest, salirà sull'Etna, sul Colle dell'Agnello e sull'Isoard e poi arriverà a Milano con una crono di 16 chilometri volata via da Cernusco. Tutto come previsto, come sarebbe dovuto essere. Sarà un grande Giro perché una primavera Senzagiro non si poteva neppure immaginare e forse sarà il più bello di sempre tra fughe, distacchi, volate, pianti e sorrisi, cotte e grandi imprese. Un Giro di fatiche con al via tutti i migliori da Nibali a Froome, da Sagan a Carapaz a Dumoulin a Evenepoel che si daranno battaglia tappa dopo tappa attraverso le storie di 40 scrittori e illustratori, da Marco Pastonesi a Giacomo Pellizzari e Gino Cervi, che ogni giorno racconteranno la corsa che non c'è ma che invece ci sarà.
L'idea è partita da Paolo Bozzuto, professore del Politecnico di Milano e "malato" di ciclismo sportivo, che ha chiamato a raccolta i vari narratori e illustratori. «Un mese fa, presagendo alcuni effetti del lockdown, mi è venuta questa idea - racconta -. Sentivo il bisogno di qualcosa che facesse respirare l'anima, nel lungo periodo. Ma era solo una bella idea, senza gambe, senza forze. Poi ne ho parlato con i soliti amici fidati. E la mia fortuna nella vita è quella di avere amici straordinariamente bravi. Ed è partito Senzagiro" (già operativa la pagina Facebook). Una lunga volata che nel 1909 cominciò da un'idea del giornalista della Gazzetta Tullio Morgagni con una prima edizione organizzata in fretta e furia per battere sul tempo Il Corriere della Sera e che continuerà nonostante tutto con un po' di fantasia. Non si sa chi vincerà e chi perderà. Accadrà tutto giorno per giorno, come in una corsa vera.
Come se tutto fosse normale, come se non si fosse mai smesso di pedalare. Un gioco, che proverà a lenire la malinconia di tanti appassionati e contribuirà con una raccolta fondi (destinata all'onlus Namaste') ad aiutare chi si sta impegnando nella lotta contro l'emergenza.
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