La sfida Alonso-Vettel? Questione di «rapporti»

L'interrogativo dominante, dinanzi alla nuova Ferrari, è: avrà una soffiatura maggiore della precedente, grazie alle promesse della Galleria Toyota, così da poter lottare con Rbr e McLaren? Questa - sia ben chiaro - è una qualità (carente nella F2012) pressoché impossibile da valutare visivamente. Eppure, l'orientamento degli scarichi e quello che chiamano impropriamente Coanda (il grande ingegnere e scienziato rumeno non soffiava nulla!) sembrano buoni, in questa prima versione della F138, a cui altre seguiranno a tambur battente. Strano che nella comunicazione si abusi di neologismi come "estremizzare", "massimizzare" o "disegnazione", mentre la "rigidezza" è astratta e in fisica è solo "rigidità". E poi, avvertono che la macchina cambierà radicalmente tra un mese: che modo è di presentarla, perfino con un estrattore tappato?
Eppure, questa materia è alla base della competizione odierna. Con i semiassi carenati e con l'inefficace doppio-DRS non si vince. Ci vuole solo l'effetto-fon, con una Fia-Tv che, in favore del grande manipolatore, pesca nel torbido: ammette l'illecito (2011), ma poi dice (2012) che un illecito ridotto, con la nuova regola sugli scarichi, può essere tollerato. Regola che andava annullata quest'anno. Anche una trentina d'anni fa (oggi è solo un "revival") i grandi progettisti ebbero l'idea di soffiare sul diffusore; allora, però, c'era una Commissione Tecnica, di cui facevo parte, che disse "NO!": terminali a sbalzo, sopra l'estrattore, punto e basta. Stranamente, quell'articolo è stato tolto dal Regolamento Tecnico e guai ripescarlo. E cosa fa una Fia-Tv priva di una C.T. indipendente? Alza i terminali a 25 cm e li ruota da 80-90° a 10°, abbastanza per un "illecitino". Che nausea!
Quindi, con motori omologati e telai bloccati, tutti si chiedono se la F138 potrà tornare all'iride. Pur se nelle comunicazioni del passato s'incolpavano i tecnici, nonostante avessero realizzato la macchina più completa del 2012. «Non all'altezza», è stato sentenziato, anziché chiedersi se, per caso, Alonso, pur tenace e regolare in corsa, sia stato lui a non risultare all'altezza della Ferrari, con le sue inferiori qualificazioni. «Questione di manico», diceva l'indimenticato Enzo Ferrari. Nella F1 moderna, si vince già in qualifica. Ai miei tempi, c'è stato anche un certo Jim Clark che, con una vettura per 10 volte da podio, più tre vittorie fortunose, avrebbe ottenuto 10 "pole". Ho sotto gli occhi lo stridente diagramma del confronto Alonso-Vettel in Q3-2012 e questo è un punto-chiave.

Oltre all'incognita sugli sforzi di trazione (rapporti di trasmissione segreti), secondo la svolta-Newey del 2011, a cui si è adeguata la McLaren (perfino la Fintalotus), ma non ancora (sarà per Melbourne?) la Ferrari. Perché il pilotaggio diverrebbe faticoso: meglio conservare 8-10 km/h di inutile vantaggio nelle velocità di punta. Criterio da modificare, se si vuol tornare a vincere.

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