Una Signora stile Allegri. Oggi i reduci dell'Italia

Considerazioni sul pareggio della Juventus con la Roma

Una Signora stile Allegri. Oggi i reduci dell'Italia
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Il pari di Torino spegne la propaganda sulla nuova Juventus e concede respiro a De Rossi. Il caldo è un alibi fragile, mediocre e caotico il gioco bianconero, più che dignitoso quello romanista che avrebbe potuto anche profittare dell'abulia bianconera. Thiago Motta ha fatto il fenomeno lasciando in panchina i milionari del mercato, volendo forse dimostrare, con stupida presunzione, di saper meglio gestire il gruppo Allegri, vecchia Juventus noiosa e lenta così da consentire alla Roma di occupare bene il campo, se a Torino pensano di poter stuzzicare l'Inter provvedano a modificare scelte bizzarre e senza senso. La rivoluzione del centrocampo, nella ripresa, è stata l'ammissione dell'errore. Altre dal weekend: sabato a Napoli hanno passato la nottata, un po' meno Neres, ma sarebbe almeno decente riflettere su come e perché. Si sono rivisti i coribanti della panchina di Conte, esaltati dalla vittoria contro una squadra in dieci e senza un portiere vero. Il Parma è roba serissima, con un allenatore di cui si dovrebbe scrivere e raccontare di più, Pecchia non appartiene al clan che spaccia calcio, il suo curriculum andrebbe letto e riletto da dirigenti miopi, il Parma è stato battuto nei gol, vincendo nel gioco contro il caos organizzato di Conte. All'Olimpico i due bulli del Milan hanno perso anche se i loro compagni hanno pareggiato, c'erano una volta un grande club, con un grande presidente ed un grande amministratore delegato, oggi sfilano personaggi che con quella storia nulla hanno e avranno a che fare, non basta avere indossato la divisa rossonera, dirigenti si nasce per censo, non si diventa per contratto, il rispetto dei compagni e dell'allenatore in campo è un dovere inderogabile.

Oggi tornano ad incontrarsi, a Coverciano, reduci, scampati e sopravvissuti della nazionale, Spalletti ha subito un compito arduo, la Francia a Parigi, sulla pelle restano i segni dell'europeo, alcune bocciature sembrano un tentativo di risveglio ma il campionato offre al cittì ancora meno di quello che sapeva fornire nel giugno scorso. Intanto la federcalcio assiste, impegnata nel tempo effettivo, trascurando il tempo futuro.

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