Sinner Grande Slam, come l'impossibile sogno può diventare realtà

Ritorno in aereo con Zverev (che scherza). Vagnozzi: "Può vincere anche su terra e erba"

Sinner Grande Slam, come l'impossibile sogno può diventare realtà
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Ma Sinner, davvero, può puntare al Grande Slam? Il giorno dopo il trionfo di Melbourne si corre già avanti, immaginando un dominio che solo la sentenza del Tas di Losanna potrebbe spezzare. Difficile dirlo ora, in realtà, ci sono troppe variabili nella carriera di un tennista. Anche se sono sempre di più quelli che tifano in una sentenza negativa al numero uno del mondo per cercare di arginare il suo strapotere. E d'altronde, anche coach Vagnozzi non pone più limiti: «Jannik deve ancora migliorare molto, soprattutto sulla terra e sull'erba. Ma può tranquillamente vincere anche lì». Che paura, per gli altri.

Alla fine quello che l'ha presa meglio di tutti è stato proprio Alexander Zverev, che ha superato l'esito di una finale disarmante, anche grazie all'abbraccio di Sinner. I due si sono trovati sullo stesso aereo, e siccome Sinner era seduto dietro di lui, Sasha a postato sui social una foto simpatica che è diventata subito virale: «Per una volta finalmente gli sto davanti». Così è lo sport, e così dovrebbe essere il tennis, diventato dopo il terzo Slam dell'azzurro un covo di gufi, dentro e fuori dal campo.

Ma tant'è: chi vince troppo diventa antipatico. E, soprattutto, Jannik comincia già a lavorare per diventare ancora più forte: dopo l'incontro di domani al Quirinale con il presidente Mattarella partirà un breve periodo di riposo prima di ricominciare ad allenarsi, e poi verrà stilato un programma mirato per arrivare alla primavera nel modo più giusto. L'obbiettivo è il Roland Garros, che è probabilmente lo Slam più «debole» del nostro fuoriclasse, insieme agli Internazionali d'Italia a cui tiene molto il presidente della Federazione Binaghi (un italiano non li vince dal 1976 di Panatta). E per questo i coach di Sinner sono già al lavoro per stilare la tabella di marcia. Il problema, sulla terra, è che la stabilità di movimento che produce i colpi micidiali del Fenomeno Rosso viene messa in crisi dalla superficie, anche se in realtà già in Australia Sinner ha fatto vedere scivolamenti incredibili sul cemento una volta impensabili. E poi sul «rosso» la distanza con gli avversari, Alcaraz e Zverev su tutti, si riduce, e la lunga durata dei match resta ancora un punto debole da colmare.

Ci penserà, ovviamente, Marco Panichi, per anni preparatore di Djokovic che in materia di resistenza è il Numero Uno. E quindi, detto che sul cemento Sinner non ha pari e che sull'erba è ormai vicino alla perfezione, allora sì, il Grande Slam in teoria potrebbe essere possibile.

Solo che il tennis è imprevedibile, e come dice il saggio, ovvero Paolo Bertolucci, «Jannik potrebbe approfittare dall'attuale mancanza di rivali, ma vincere tutti i Major non è riuscito neppure a Djokovic. È difficilissimo». Un problema che per Jannik, però finora, non è mai stato davvero un problema.

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