Londra Luci e ombre (italiane) sulla Premier League. In attesa di Conte, che farà il suo esordio solo la sera di Ferragosto contro il West Ham, Ranieri stecca la prima, Guidolin si impone in trasferta, e Mazzarri si presenta con un pareggio. Non accadeva dal 1989 che i campioni in carica perdessero al debutto. È capitato al Leicester dei miracoli, sconfitto da una neo-promossa ancora senza manager.
Due gare ufficiali nella nuova stagione e già due battute d'arresto: prima nella finale di Community Shield contro il Manchester United, ieri sul campo dell'Hull City. È ancora troppo presto per decretare lo stato di crisi, ma è già suonato il campanello d'allarme. Perché le Tigers, che da domani potrebbero essere affidate a Gianfranco Zola, erano le favorite dei bookmakers per la retrocessione. Eppure contro le Foxes non si è vista disparità di forze in campo. Anzi. "Ho già detto ai miei giocatori che quest'anno sarà più dura rispetto alla scorsa stagione - l'ammonimento di Ranieri -. Oggi non è successo nulla di particolare, forse avremmo anche potuto pareggiare, ma loro hanno meritato. Noi abbiamo cercato di dare il massimo, ma singolarmente, non come squadra. Volevamo vincere, ma certe volte è impossibile. E abbiamo commesso troppi errori.
Comunque dobbiamo restare uniti: abbiamo già dimostrato di essere una buona squadra e intendiamo confermarci».Lo Swansea di Guidolin vince in casa del Burnley, il Watford di Mazzarri conquista un buon punto sul campo del Southampton chiudendo in 10 per il rosso a Watson.
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