Sofia Goggia ancora seconda a Cortina, dopo la discesa il superG. E ancora per poco, 31 centesimi. Ma il suo nono podio stagionale evoca fenomeni come Deborah Compagnoni (unica sciatrice italiana riuscita in un'impresa del genere, due volte) e naturalmente Alberto Tomba. L'unica differenza, non da poco, è che gli eroi italiani degli anni Novanta vincevano, mentre Sofia per il momento sembra condannata a fare da valletta. Scia bene, attacca come una furia, va fortissimo, ma trova sempre qualcuna che va meglio di lei. Ieri è stata la slovena Ilka Stuhec, imprendibile nell'ultimo tratto della pista di Cortina, tracciata dall'allenatore di Lindsey Vonn velocissima, tanto da far dire a Lara Gut, con una bella dose di ironia, «ha copiato il disegno della discesa togliendoci le curve». E' l'annoso problema del superG, che a seconda dell'estro degli allenatori chiamati a tracciarli di volta in volta, possono essere discese o gigantoni.
Sia come sia, Sofia c'è, c'è sempre, curve o non curve, veloce o piano che si vada. E nella giornata che ha visto la Vonn al 12° posto mentre sul terzo gradino del podio rideva felice Anna Veith (ex signorina Fenninger, ex numero 1 del mondo frenata da una grave infortunio), Sofia non ha nascosto la sua grande sicurezza: «Sono contenta, ma non mi accontento. Ho sciato bene, ma con margine, ho tenuto linee sicure, non era facile dopo due uscite consecutive in questa disciplina, oggi volevo arrivare, peccato per quell'errrore sì, errrore con tre erre». E' successo all'ingresso dell'ultimo tratto di pista, al salto del Rumerlo, dove la Goggia si è sbilanciata all'indietro, rischiando un atterraggio sulla schiena. Arrivata in quel punto con 16/100 di vantaggio, potrebbe aver perso lì la gara, anche se la Stuhec nel tratto finale è stata davvero perfetta e forse avrebbe vinto in ogni caso.
Dopo aver dato spettacolo in pista Sofia si diverte anche nel dopo gara, fa l'istriona davanti ai microfoni, trema durante la prova di Mikaela Shiffrin, che finirà quarta, e poi al podio posa con Bebe Vio ma non con le compagne di squadra, che avevano già preso la via dell'albergo, lasciandola sola con tutta la sua gloria. Anche Lara Gut aveva lasciato presto la zona del traguardo, dopo aver gettato una vittoria sicura proprio sullo stesso salto che ha tradito la Goggia. Alla svizzera però è andata molto peggio: dopo aver violentemente sbattuto contro il palo è andata in testa coda, è uscita dal tracciato, ha urlato di dolore, è scesa al traguardo sulle sue gambe, ma per le botte rimediate a braccio e coscia destri dovrà rinunciare allo slalom parallelo di Stoccolma, in programma domani, lasciando via libera alla rivale per la classifica generale Shiffrin, che ieri le ha rosicchiato, inaspettatamente, ben 50 punti.
Se fra le donne il duello al vertice è ancora molto aperto (con Sofia Goggia al terzo posto provvisorio), fra i maschi Marcel Hirscher sembra ormai senza rivali per la sua sesta coppa consecutiva, un record pazzesco.
Ieri l'austriaco ha vinto il gigante di Garmisch grazie ad una delle sue solite strepitose seconde manche, spingendo all'errore Alexis Pinturault, quarto alla fine. Azzurri bravi solo a sprazzi: Eisath ha chiuso nono e De Aliprandini decimo.
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