Il destino del mondiale azzurro si deciderà a marzo 2025. Due date sono da segnare sul calendario: il 20 marzo a San Siro e il 23 marzo a Dortmund (la dolce e cara Dortmund sede della semifinale del mondiale 2006 di Lippi). Se l'Italia di Spalletti uscirà da questa doppia sfida con il pass dai quarti di finale di Nations league contro la Germania, allora prenderà automatico posto nel girone A (da quattro) in compagnia di Slovacchia (ct Calzona, Hamsik dirigente e Skrinjar in campo), Irlanda del Nord e Lussemburgo. Nel caso invece di sconfitta con i tedeschi, il posto garantito è fissato nel girone I (da 5) con Israele, Estonia, Moldavia e Norvegia che vuol dire naturalmente lo spauracchio di Haaland, il gigante del City finito dentro una preoccupante crisi di risultati. È questo l'esito del sorteggio avvenuto a Zurigo e che ha certificato l'utilità del cammino fatto dagli azzurri in Nations league, a dispetto dei superficiali commenti dedicati a questo torneo che è diventato una corsia preferenziale per accedere al mondiale. Luciano Spalletti è stato molto realista, come si conviene in circostanze del genere. Ha raccomandato: «Non facciamo calcoli». Inevitabile perché nessuno è in grado di prevedere oggi lo stato di grazia del calcio italiano fra tre mesi durante i quali il campionato e la Champions non si fermeranno mai.
Il meccanismo di qualificazione delle europee prevede il passaggio immediato delle 12 nazionali che vinceranno i rispettivi 12 gironi sorteggiati ieri. Le seconde 12 nazionali più le 4 migliori della Nations league non ancora qualificate (Spagna, Germania, Portogallo e Francia) giocheranno ai play off per guadagnare gli ultimi quattro posti a disposizione. Il prossimo mondiale, per la prima volta, passerà da 32 squadre a 48 partecipanti e quindi dopo il girone iniziale si disputeranno i sedicesimi invece che accedere agli ottavi per un totale stratosferico di 104 partite (40 in più rispetto alla precedente edizione del Qatar).
Disputato in tre diversi paesi (Stati Uniti, Canada e Messico) si concluderà il 19 luglio, con una durata di 37 giorni, una settimana in più rispetto al passato, una settimana da sottrarre alle ferie dei calciatori e al calendario dei tornei nazionali. Per dirla tutta: un vero e proprio massacro per i muscoli dei calciatori e per la qualità dello spettacolo.
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