I punti ci sono, l'Inter migliore ancora no. Ma se c'è una partita da cui i nerazzurri possono iniziare a essere belli, oltreché vincenti, forse è proprio quella di oggi contro il Benevento che ha zero punti e che finora ha segnato più autoreti che reti. Oltre alla cabala la vera insidia è rappresentata dal fatto che oggi per il tecnico Baroni potrebbe essere l'ultima spiaggia (già si parla di Iachini, Cosmi, e Colantuono come possibili alternative), ma il professor Spalletti preferisce guardare in casa propria e dà i compiti ai suoi: «Dobbiamo essere esigenti con noi stessi e riconoscere che per ora non siamo quelli che vorremmo essere. Va migliorata la velocità d'esecuzione e di pensiero, tocchiamo una volta di troppo la palla e poi ogni tanto siamo pigri, ragioniamo singolarmente anziché come banda».
Quello che non viene messo in discussione invece è l'impegno, secondo l'allenatore da questo punto di vista la squadra sta già facendo il massimo: «Hanno detto che a volte siamo stati fortunati ma la cosa non mi dà fastidio, perché la fortuna va dalla parte di chi è convinto di fare le cose giuste e noi le stiamo facendo». Icardi, per esempio, anche se dopo un inizio da favola sono già quattro partite che non riesce a trovare il gol su azione. «La corsa di Mauro contro il Genoa vale un gol e dà il senso di squadra - lo difende Spalletti -, lui è tra i più forti che ho mai visto e ogni tanto avrebbe bisogno di qualche verticalizzazione in più. E poi c'è il discorso della trequarti che va occupata con più continuità».
Già, la trequarti.
Che è ancora in cerca di un padrone: Spalletti è partito con Brozovic, ha provato Borja Valero all'Olimpico, poi ha dato fiducia tre volte a Joao Mario e infine è tornato a Brozovic, ma senza mai essere completamente soddisfatto. Oggi il croato dovrebbe avere un'altra occasione e farà bene a non sprecarla: Eder scalpita e l'accentramento di Candreva è più che un'idea.
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