La gazzarra del Napoli contro tutti ha fatto danni: al Napoli più che agli altri. Sono gli imprevisti del pallone. C'eravamo abituati alla grande bellezza della sua stagione ed ora ci ritroviamo con scene di vita vissuta, ovvero con i trabocchetti dei nervi scoperti, dell'arbitro con l'ammonizione di troppo, con le fatiche di una stagione che diventa pesante quando la pressione comincia ad annebbiare le teste e ad avvelenare i muscoli. Non sarà certo questo il Napoli che resterà senza scudetto, nemmeno perdesse tutte le partite: ci penserebbero gli avversari a buttare punti. Ma certo la tensione corre.
Il dietro le quinte è davanti a tutti, le guerriglie fra tifosi, Spalletti che cerca aiuti dalla scaramanzia (i baci al pallone di San Siro), ma poi si ritrova con mani sulla pelatona e occhi sgranati quando Anguissa vien espulso (senso di colpa?). Infine quel inginocchiarsi: strano per un tecnico così sperimentato. Segnali appunto. Forse Napoli ha carezzato un sogno ed è bastato un gol, solo un gol, del Milan per scoprire il nervo. Non per buttare la qualificazione. Certo, l'arbitro ha messo del suo: ammonire alcuni giocatori e dimenticarsi della bandierina spaccata da Leao non ha contribuito alla credibilità. Ieri perfino Diego Maradona jr. veniva sventolato come un vessillo nel suo crucifige: «Arbitraggio a dir poco vergognoso». Anche alcuni giornalisti di Napoli hanno perso il controllo, rimediando pessima figura nella zona mista di San Siro: sono volate parole e valutazioni contro il rumeno Kovacs e la terna, così da costringere il club a prendere ufficialmente le distanze. Troppa tensione, forse la dimensione europea è altra cosa rispetto all'Italietta calcistica. Napoli riesce a far più male con l'ironia. Qualcuno ci ha provato: «Ai napoletani a Milano chiedo di girare circospetti: se li incontra Kovacs li ammonisce». In realtà il gol del Milan non ha chiuso le porte alla semifinale, le assenze peseranno ma l'idea di ritrovare Osimhen dovrebbe tranquillizzare. Un po' meno le voci da Monaco: il Bayern vorrebbe presentare l'offerta a De Laurentiis. Il nigeriano ha già giocato in Germania: non fu esperienza esaltante, stavolta ci tornerebbe da vincente. Intanto servirà alla causa.
Il Milan tornerà a Napoli dopo i 4 gol rifilati in campionato, da quel momento qualcosa si è inceppato: le risse fra tifosi sono suonate come un allarme. Il tecnico è stato duro ed apprezzabile l'altra sera: «Non immaginate come mi sia dispiaciuto vedere il nostro stadio nel tutti contro tutti. Non riuscirò mai a capire e me lo porterò dentro per sempre. Se al ritorno ricapiterà, me ne andrò a casa». Chapeau. Napoli deve ritrovare la forza del tutti insieme appassionatamente.
Al resto penserà AdL che ha chiesto ai tifosi di «seppellire l'ascia di guerra». Invece, con gli arbitri, se n'è dimenticato. Leggere per capire: «L'arbitraggio? Questo è il calcio. Questa è la Uefa. Noi siamo contro Uefa e Fifa». Come direbbe qualcuno: San Gennaro pensaci tu.
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