Spalletti, se telefonando... E il ct fa pace con Inzaghi

Come all'Europeo con un inviato, ha chiamato il collega per chiarirsi sugli ultrà. Azzurro e nerazzurro, il doppio Frattesi

Spalletti, se telefonando... E il ct fa pace con Inzaghi
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Nella marcia di avvicinamento della Nazionale all'impegno in Nations League contro Israele, si inserisce lo strano triangolo Spalletti-Inzaghi-Frattesi. Ovvero i due allenatori che utilizzano in maniera diversa il centrocampista.

Per il Ct è un insostituibile come dicono i dati: sempre convocato nelle 17 gare del ciclo azzurro del tecnico toscano, sedici presenze e sei gol segnati, che ne fanno il bomber di Spalletti. «Quando ci parlai la prima volta mi disse che aveva grande stima di me e mi anticipò che sarei stato uno di quelli a cui avrebbe rotto di più le scatole... Ora le sue urla nei miei confronti sono diminuite perché sto facendo qualcosa in più rispetto a prima - ha sottolineato Frattesi -. Era difficile interpretare il vecchio modulo, ero una mezzala che doveva giocare da trequartista, ruolo che non esalta le mie caratteristiche».

Per l'allenatore dell'Inter Frattesi è la riserva di un centrocampo ricco di stelle: solo tre gare da titolare su nove stagionali. «È già un impiego migliore rispetto a quello dello scorso anno... Ma capisco il mister e per questo non ho mai rotto le scatole», ha scherzato il calciatore.

Il triangolo si chiude con una telefonata-chiarimento tra i due tecnici. Inzaghi era rimasto scottato dalle parole del collega a proposito dei contatti tra lui e gli ultras interisti. «Non mi è mai successo durante tutta la carriera che qualcuno mi abbia telefonato per certe cose - aveva detto Spalletti -. Io rispondo a tutti, però poi so riattaccare e so continuare la conversazione con chi mi telefona». Parole vissute da Simone e dal club come un attacco gratuito o quanto meno come un colpo partito senza volerlo. Il Ct ha assicurato a Inzaghi di non volersi riferire direttamente a lui ma che il suo discorso fosse di carattere generale. Pace fatta, quindi, con un gesto che ha rievocato la telefonata di scuse che Spalletti fece durante all'Europeo a un giornalista dopo la discussione post Italia-Croazia sul quel presunto patto sancito dal Ct con i calciatori per un cambio di modulo.

I veleni e i fantasmi della Germania sono ormai un lontano ricordo come il clima all'interno della Nazionale. «Ora c'è gioia - ha raccontato Frattesi - a Euro 2024 c'era troppa pressione sia all'esterno che all'interno e alla fine ce la siamo messa pure da soli. Ci è mancato in campo il divertimento che si è visto col Belgio. A settembre Spalletti ci ha detto che le colpe per Euro 2024 erano al 99% sue, gli fa onore, ma non sono d'accordo. Lui forse poteva essere più leggero, ma che colpa ha se noi non riuscivamo a fare due passaggi di fila a dieci metri?».

Il nuovo progetto azzurro ha come obiettivo il Mondiale 2026: «Non deve essere un'ossessione ma un po' lo è, vogliamo arrivare primi nel girone di Nations per

avere un sorteggio benevolo. La strada è quella giusta. Guai a sottovalutare Israele, con tre punti potremmo fare ragionamenti non contemplati a inizio del girone». Domani previsti 3-4 cambi rispetto alla gara col Belgio.

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