Spalletti va di corsa, missione Mondiale. E mette Maldini sulle orme di Sinner

Daniel titolare a S.Siro 24 anni dopo papà Il ct: "È il nostro Jannik? Crea cose speciali"

Spalletti va di corsa, missione Mondiale. E mette Maldini sulle orme di Sinner
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Centoquaranta giorni dopo la disfatta con la Svizzera, il mondo azzurro si è capovolto. E se nel frattempo gli elvetici sono retrocessi nella Lega B di Nations League, il cammino dell'Italia è stato invece quasi perfetto: pass per i quarti, vittorie in casa di Francia e Belgio, due successi con Israele, unico neo il rosso a Pellegrini a Roma che ci ha negato l'en plein. «Ma niente mi farà dimenticare quella sconfitta di Berlino, neanche la qualificazione al Mondiale - ha sottolineato Spalletti alla vigilia della sfida con i Bleus -. Quella partita l'abbiamo sbagliata e mi sento responsabile di quella sconfitta. Per certi versi fa anche bene portarsela dietro, perché ci ha fatto ripartire in questo modo».

Ecco perchè il ct va di corsa: in meno di cinque mesi ha sfruttato al meglio le gare del torneo Uefa, effettuando l'annunciato ricambio generazionale, facendo assimilare un unico schema alla squadra (l'elastico 3-5-1-1 con il rombo di centrocampo che ci garantisce imprevedibilità) e affidandosi sempre a un gruppo di 23 elementi con un zoccolo duro già individuato. E contro la Francia in un San Siro sold out (68.000 presenze), arriva la sorpresa: Daniel Maldini titolare dietro la punta Retegui, una delle novità (l'altra sarà Locatelli in regia al posto di Rovella) rispetto all'11 che aveva battuto il Belgio giovedì.

Un Maldini titolare non si vedeva al Meazza dal 7 ottobre 2000 (Italia-Romania con ct Trapattoni, in quel caso era papà Paolo) e la Nazionale era sempre in ritiro ad Appiano Gentile. In attesa di Chiesa, l'azzurro già «battezzato» in passato come il numero uno del tennis, ma ora finito a Liverpool e fuori dai radar, a Spalletti si chiede chi possa essere il nuovo Sinner della Nazionale: «Non tiratemi dentro a paragoni, l'ho già fatti, diciamo che un calciatore che va oltre questa normalità di palleggio e di ricerca di gioco è Maldini. Ha l'eleganza e la sostanza. Può creare tanto per le qualità che ha». Un accostamento indiretto, possiamo dire. Intanto chiede all'Italia di imitare Real e City: «Mi sembra che la loro dote migliore sia far bene le cose normali».

Nella serata del ricordo a Gigi Riva, che il 7 novembre scorso avrebbe compiuto 80 anni (verrà omaggiato dalla Figc con un video sui maxischermi), il ct festeggia la sua ventesima presenza sulla panchina azzurra: «Riva è il simbolo a cui possiamo attaccarci tutti. Rombo di Tuono è il soprannome perfetto perché faceva rumore il suo silenzio, quando c'era da giocare tirava quelle cannonate che facevano parlare di lui. Deve essere la stessa cosa per noi: dobbiamo essere una squadra che fa vedere qualità senza chiacchierare troppo».

Contro la Francia, sempre orfana di Mbappé e anche lei in fase di rinnovamento, bisognerà chiudere il torneo in bellezza: almeno un punto o anche un ko per 1-0 con i transalpini di Deschamps per assicurarci il primo posto nel girone che significa quarto di Nations più «agevole» ma soprattutto il paracadute garantito per i playoff di qualificazione mondiale. La Scala del calcio è il palcoscenico dove sette anni fa iniziò l'incubo, quando andò in scena la prima Apocalisse azzurra delle due che restano ferite aperte. Ora sarà lo stadio che avvierà di fatto la missione americana: non sono più ammessi fallimenti. A novembre 2025 o, male che vada, a marzo 2026 negli spareggi un posto tra le 16 squadre europee - un terzo delle partecipanti alla rassegna iridata oltreoceano - dovrà essere dell'Italia.

«È un gruppo sano, sto rivedendo lo spirito dell'Europeo di tre anni fa. Sono tutti ragazzi giovani che hanno voglia di dimostrare e di indossare questa maglia.

Il nostro obiettivo è continuare a migliorare, divertirci e far divertire la gente - così capitan Donnarumma che vivrà la sfida a distanza con il francese Maignan, il suo successore in rossonero nel 2021 -. Tornare a San Siro (dove in passato ha ricevuto anche dei fischi, ndr) è sempre speciale. È stata la mia casa per tanti anni, ho ricordi stupendi».

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