Barbara avvisa Galliani: "Cambiare"

La Berlusconi, a colloquio con il padre, chiede una filosofia di gestione diversa: "Il Milan non ha speso poco. Ha speso male"

Barbara avvisa Galliani: "Cambiare"

Lo attacca, ma lo «salva». Vuole una cambio di «filosofia aziendale» ma non un cambio di uomini. Non scarica Adriano Galliani, ma chiede che il Milan modifichi rotta nella gestione della società. Barbara Berlusconi, terzogenita del Cavaliere e membro del cda Milan, non ha digerito la disfatta a San Siro contro la Fiorentina. Ne parla con papà Silvio, poi fa sapere che di aver chiesto un «cambiamento», mettendo l'accento sulla mancata programmazione e la cattiva gestione delle campagne acquisti. «Il Milan non ha speso poco. Ha speso male», sostiene. Il tracollo con i viola ha fatto venire a galla le cose che l'anno scorso il terzo posto dei rossoneri aveva nascosto. La panchina di Allegri resta cementata con una fiducia a tempo, ma si apre una grave frattura nella società tra Barbara, appoggiata dal padre, e il vicepresidente vicario e amministratore delegato del Milan, plenipotenziario in via Turati da quasi 28 anni. Una sorta di resa dei conti interna. Ma Barbara precisa: «Non ho mai chiesto il cambiamento dell'ad Adriano Galliani. Nei numerosi colloqui telefonici con mio padre dopo la sconfitta con la Fiorentina ho chiesto semplicemente un cambio di filosofia aziendale per il Milan».

Dunque cambiare il Milan, non Galliani. Al centro del ragionamento di Silvio Berlusconi e della figlia sono finiti i motivi per cui la squadra rossonera si trova addirittura a 16 punti di distanza dalla zona Champions e a 3 da quella retrocessione, individuati nella mancata programmazione, nell'assenza, a differenza di altre squadre italiane, di una moderna rete di osservatori che vada a caccia dei migliori talenti prima che diventino top player, e in una campagna acquisti e cessioni estiva sbagliata e che non ha tenuto conto delle indicazioni della proprietà.

Come mai, è la domanda che si pone la famiglia, altre squadre italiane, come Fiorentina e Roma ad esempio, che non spendono più del Milan, dimostrano invece in campo un gioco migliore e una squadra più competitiva? Nelle ultime due campagne acquisti, è la convinzione della proprietà, il Milan non ha speso poco ma ha speso male. E si racconta di contatti avuti dalla famiglia Berlusconi con Paolo Maldini, ovviamente per un ruolo dirigenziale.

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