«Ritorno dei tifosi allo stadio? Praticamente Impossibile». Non usa mezzi termini il dottor Fabio Ciciliano, membro del Cts, il Comitato Tecnico Scientifico; ma la frase riproduce in sostanza il pensiero di molti medici ed esperti. Come ad esempio il professor Massimo Galli, direttore di malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, che ieri ha dichiarato: «Temo che per tutto il campionato non sia il caso di parlare di tifosi allo stadio». Gli fa eco Pregliasco, virologo e responsabile sanitario del Galeazzi di Milano: «Tifosi allo stadio? Se ne parla a settembre». Frasi che, di fatto, lasciano poche speranze ai fan italiani.
E pensare che qualcuno, solo due giorni fa, spingeva ad un'apertura (seppur ridotta) al pubblico come sta accadendo in Inghilterra. Dove il numero di ingressi allo stadio è correlato al livello di emergenza, anche se non tutti Oltremanica sono d'accordo. In Italia, invece, l'idea di una riapertura a marzo inizialmente per poche migliaia di spettatori non è contemplata e non convince, vista la violenza della seconda ondata. E la terza ondata, confermano gli esperti, è quasi inevitabile. «Dobbiamo cercare di arginarla spiega Ciciliano a Radio Punto Nuovo . Con la riapertura delle scuole e delle attività lavorative interrotte durante il periodo natalizio e con il picco influenzale stagionale, ci sarà un nuovo sovraccarico delle strutture ospedaliere». Sulla possibilità che tutto il campionato ed anche gli Europei si disputino senza pubblico, dice: «Il calcio non è più lo sport che siamo abituati a vedere. In questo momento della contingenza epidemica che registra, a ieri (l'altro, ndr), ancora 846 morti, non ci consente di pensare allo sport come era prima. Non è facile fare paragoni con il resto d'Europa, la Germania ha tre volte i posti letto di terapia intensiva. Per le condizioni di normalità dobbiamo aspettare ben più di qualche mese. Si conta di tornare alla normalità non prima del prossimo inverno». La conferma arriva dal professor Galli: «Senza una caduta della diffusione del virus, ho forti dubbi che ci si possa permettere di spostare migliaia di persone in uno stadio. Temo che avremo tutto il 2021 per gestire il problema».
Infine, Pregliasco commenta ai microfoni di Kiss Kiss Napoli: «Abbiamo perso il controllo della diffusione della malattia, ora con le restrizioni riusciamo a mitigarla, ridurre la diffusione e gestire quanto possibile al meglio i
pazienti. Proprio per evitare la pressione sulle nostre strutture ospedaliere». Aggiunge: «Vaccino? Ci vorranno alcuni mesi prima di avere i primi effetti, a maggio potremmo iniziare a vedere un po' di luce dalla finestra».
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