Suv, chi ha detto che inquinano di più?

Suv, chi ha detto che inquinano di più?

Grossi, sporchi e cattivi. I Suv si sono fatti questa fama, purtroppo, ma nonostante ciò hanno continuato ad attrarre nuovi acquirenti, fino a conquistare il dieci per cento del totale delle vendite nel nostro Paese.
Anche perché proprio così sporchi, in fondo, non sono. Sul mercato sono almeno una decina le versioni a bassi consumi ed emissioni dei veicoli «a ruote alte» che le case automobilistiche hanno sviluppato con l’obiettivo, tra l’altro, di soddisfare la richiesta dei clienti di poter circolare liberamente ovunque, senza rinunciare al comfort e - perché no - alle prestazioni, al lusso e alla sicurezza, che questo tipo di vettura sicuramente offre.
L’offerta si concentra su due tipologie di vetture che all’alimentazione a benzina ne affiancano o aggiungono un’altra (a Gpl nella fascia bassa per dimensioni e prezzo ed elettrica in quella alta).
In mezzo si piazza l’unico modello, la Peugeot 3008 HYbrid4, che associa la spinta di un propulsore a gasolio (il 4 cilindri 2.0 HDi) a quella di un motore «a corrente», per una potenza totale di 200 cv e 300 Nm di coppia, proponendosi al tempo stesso come un campione di pulizia (in media rilascia solo 99 g/km di CO2) e sobrietà nei consumi (quattro litri ogni 100 km). Il tutto, trazione integrale e cambio automatico-sequenziale a sei marce compresi, oltre a un equipaggiamento di serie di tutto rispetto, a partire da 35mila euro.
Poco di meno (il listino parte da 32.670 euro) costa la versione Bi-fuel (con motore boxer 2.0 a benzina e Gpl) della Subaru Forester, un Suv compatto che a un buon comportamento su strada affianca ancora sugli sterrati un’agilità da 4x4 «dura e pura» , grazie anche alla trazione rigorosamente integrale e al cambio manuale (a cinue rapporti) dotato delle marce ridotte.
Per girare liberamente in città guardando tutti dall’alto sono già sufficienti, comunque, le versioni a due ruote motrici e a doppia alimentazione (benzina e Gpl) della Dacia Duster, della Mitsubishi Asx e della Nissan Qashqai.
La prima, con motore 4 cilindri 1.6 da 105 cavalli, consumo medio di 9,5 litri ogni cento chiolometri ed emissione di 146 g/km di CO2, è offerta a partire da 15.600 euro, cioè poco più di un’utilitaria.
A parità di cilindrata, fanno valere potenze superiori (117 cv), prestazioni migliori e un’efficienza maggiore le due giapponesi, scontando però un prezzo di listino che parte da 20.850 euro per la Asx Bi-fuel e da 21.160 per la Qashqai.
Dall’alimentazione a Gpl a quella ibrida (a benzina ed elettrica) il salto è netto. Protagonisti diventano, infatti, i marchi «premium», con stratosferiche versioni dei loro modelli di punta, superecologiche e con costi di esercizio paragonabili a quelli delle berline compatte, ma non certo alla portata di tutte le tasche.
Va da 55.800 a 73.700 euro il prezzo della Lexus Rx 450h, equipaggiata con due motori (un V6 di 3,5 litri e un elettrico) che scaricano sulle due o quattro ruote motrici 299 cavalli di potenza e 317 Nm di coppia, lasciando sul terreno da 6 a 6,3 litri ogni 100 km e nell’atmosfera da 140 a 148 g/km di CO2.
E parte da 57.280 euro il listino dell’Audi Q5 2.0 Tfsi nella versione Hybrid quattro Tiptronic, con 245 cavalli e 350 Nm, meno di 7 litro ogni cento chilometri di consumo medio e 159 g/km di C«o2 emessa.
Ma i pesi massimi della categoria sono la Porsche Cayenne con la sorella gemella Volkswagen Touareg e la Bmw X6. Combinando la spinta di un motore elettrico con quella di un V6 di 3 litri, le prime scaricano sulle quattro ruote fino a 380 cavalli e 580 Nm di coppia, scattano da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi e superano i 240 km/h di velocità massima.


Fa addirittura meglio in accelerazione (5,6 secondi) ma si ferma - per così dire - a 236 km/h di velocità massima la versione ibrida della Bmw X6, che mette in campo 485 cavalli e ben 780 Nm di coppia. Valori da primato come il prezzo: 107.932 euro.

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