Tabù Barça per il Napoli. E al Mondiale va la Juve

Avvio choc con il Barcellona: sotto di due gol la squadra di Calzona rientra in partita e si arrende solo nel finale

Tabù Barça per il Napoli. E al Mondiale va la Juve
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Il Barcellona fa un favore alla Juve dopo tanti dispetti: caccia il Napoli dalla Champions e permetterà alla Signora di giocarsi il mondiale per club che faceva gola a De Laurentiis e alle sue casse. Barça ancora bestia nera per il Napoli che lo ha battuto una volta sola e in amichevole. Lewandowski chiude la partita, ma il peso della minima incertezza lo hanno dato i gol dei difensori: Cancelo per gli spagnoli, RRahmani per i napoletani. Difese non proprio da encomio, ma al Napoli sono mancati Osimhen e Kvaratskelia. Bella differenza. Lewa ha segnato l'ottavo gol alle italiane: un castigo.

Il Napoli ha forse buttato la sua partita nei primi 20 minuti: figlio di una difesa dove il presidente ADL avrebbe dovuto insegnare ai suoi una sana marcatura a uomo, come quelle che gli riescono quando toglie i giocatori alle tv. Il Barcellona, con aggressività rombante, ha approfittato della lacuna: Yamal e Fermin due diavoli, Raphina un giocoliere davanti ad una banda di assonnati. E Osimhen là davanti in rapporto conflittuale con il fuorigioco per tutto il primo tempo, mentre Kvara ha snobbato come un nobile impettito. È bastato poco al Barcellona per assestare la mira. Fermin Lopez ha provato due tiri e al terzo ci ha preso, al minuto 14, seguendo le giocate di Cancelo e Raphina. Il tempo di abbracciarsi e due minuti dopo il contropiede del Barça ha colpito senza pietà: stavolta ha chiuso l'azione Cancelo dopo il palo colpito da Raphina.

Insomma in due minuti pareva che il Napoli si fosse giocato tutto. Finchè, alla mezzora, il Barcellona ha fatto intendere il senso degli alti e bassi di stagione ed il Napoli ha scoperto difensori-emmenthal più bravi come attaccanti. Un rush di Politano ha servito RRahmani e quello non ha fallito il 2-1 da centravanti puro. Poco più tardi Di Lorenzo, di testa, ha costretto Ter Stegen alla deviazione da angelo custode. Da qui Napoli più concreto nel gioco. Barcellona più guardingo, difensivamente non esaltante e Lewandowski ancora in sonno.

Inizio di ripresa con occhio di riguardo per il Barça, quando l'arbitro non ha giudicato da rigore un pestone di Cubarsì su Osimhen. Idea criticabile. Eppure da quel contrasto ne è uscito un Napoli arrembante, più incisivo per un pugno di tempo.

Ma è tornato a soffrire quando il Barça ha rischiato di freddarlo (68') per un gol di Yamal in fuorigioco, dopo una prodezza di Meret su testa di Lewandowski. Solo un rimando del gol per Lewa. Veder, poi, Lindstrom mangiarsi un gol di testa e Olivera colpire la traversa è stato il segnale della fine.

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