"Il tampone è una ca...?". E Ronaldo risponde così

Il portoghese si era reso protagonista di una frase infelice sui social dopo aver appreso di essere ancora positivo al coronavirus. Oggi la replica: "Cristiano is back, conta solo questo"

"Il tampone è una ca...?". E Ronaldo risponde così

Cristiano Ronaldo è tornato e l'ha fatto a modo suo: segnando una doppietta e permettendo alla Juventus di portasi a casa i tre punti contro lo Spezia. Minuto 56', Andrea Pirlo comanda un cambio: fuori Paulo Dybala dentro il portoghese sul punteggio di 1-1. Il portoghese ci mette tre minuti a siglare il gol dell'1-2 e a chiudere poi la contesa al 76' realizzando freddamente il calcio di rigore del 4-1 finale, con un cucchiaio.

CR7 is back

Al termine di Spezia-Juventus CR7 si è soffermato ai microfoni di Sky Sport per rispondere alle domande in quanto decretato il migliore in campo. L'ex di United e Real ha parlato della sofferenza di dover stare fermo per oltre due settimane per via della sua positività al coronavirus: "Sono stati 18-19 giorni in cui non ho potuto fare ciò che più mi piace, giocare a calcio. Non ho mai avuto alcun tipo di sintomo, sono sempre stato bene e ora sono tornato il giocatore di sempre, anche se mi ci vorrà ancora qualche giorno per essere al 100%".

CR7 ha poi eluso qualsiasi domanda relativa alla polemica sul tampone definita dal fuoriclasse della Juventus come una "ca...". "Cristiano is back, conta solo questo", questo il pensiero del 35enne di Funchal che ha poi elogiato il Milan e inserito altre due squadre come dirette rivali per lo scudetto dimenticandosi, volutamente o meno, dell'Inter di Antonio Conte: "Il Milan sta facendo un grandissimo lavoro, ma dobbiamo stare anche attenti alla Lazio, al Napoli... È un campionato difficile e noi stiamo crescendo, speriamo di avere imboccato una strada positiva da questa partita"

Ora la Juventus potrà affrontare con maggiore serenità la sfida di Champions League contro i modesti ungheresi del Ferencvaros per poi chiudere domenica 8 novembre contro la Lazio di Simone Inzaghi in quella che per tanti mesi lo scorso campionato è stata l'appassionante lotta scudetto.

La pausa per le nazionali poi sarà accolta come un'incognita da parte delle società che hanno palesato a più riprese la "scontentezza" di vedere partire i propri tesserati in un momento così delicato per via dei contagi e per le tante partite ravvicinate che renderanno ancora più dura la vita agli allenatori e ai club.

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