Tania corona la sua leggenda Con il tuffo della vita è bronzo

La Cagnotto vince finalmente la medaglia individuale e riscatta la beffa di Londra: "Tutto il bello alla fine..."

Tania corona la sua leggenda Con il tuffo della vita è bronzo

nostro inviato a Rio de Janeiro

È stato un lungo tuffo nel passato quello di Tania, qui, a Rio, con i pensieri concentrati sulle acque verdi di questa strana piscina e i ricordi fissi sulla superficie grigia e triste di Londra 2012, dove l'acqua era limpida ma l'umore nero.

È stato un lungo tuffo nel presente e nel passato della sua carriera, perché un attimo dopo di lei toccava la canadese Jennifer Abel, la ragazza che nel sincro di quattro anni fa le aveva tolto per un niente il primo dei due bronzi che Tania aveva mancato. E anche qui, ieri, le due ragazze si sono seguite, spiate, tallonate per tutto il tempo. Vicine vicine nei punteggi mentre le cinesi facevano il vuoto a suon di 81 e 81 che venivano anche a noia insieme con i sospetti.

Perché non c'é niente da fare, non esiste che uno sport sia così prepotentemente in mano ai giudici, che dipenda dai loro umori, dalle loro convinzioni e adesso è tanto, troppo tempo che i magistrati del tuffo sono certi che chi piroetta sulle acque con indosso il rosso costume cinese sia il meglio del meglio. Solo al terzo turno, la He Zi ci ha fatto la grazia, toppando vistosamente l'esercizio, di rendersi umana almeno nei giudizi. Però se vieni da Pechino e sbagli, alla peggio acchiappi un 74 che per gli altri a volte è il massimo.

Eppure, nonostante tutto, bene cosi. Perché alla quarta serie Tania si è presentata terza, di una manciata di punti davanti al proprio passato, a Jennifer, a Londra 2012. Poi però quel tuffo infelice, 69 punti, apparso stonato anche a chi dubita dei giudici, che l'ha e ci ha fatto tremare e sentire di nuovo alla Abel odore e profumo di preda vicina. E così è stato. Esercizio impeccabile, il suo, 79.05, non un semplice sorpasso ma un'accelerata sulla Cagnotto che all'ultimo round ha riportato i fantasmi londinesi sul trampolino con Tania. Ancora quarta, ancora Abel. Ancora come a Londra. No, non è possibile.

Invece no. Invece orgoglio, invece voglia di lasciare col sorriso grande di un ultimo immenso tuffo, ed ecco quell'81 perfetto che ha trasformato l'Italia in Cina, ma non ha trasformato Tania in una cinese: «Questa vittoria è per mio papà. Lui ci teneva tantissimo, forse anche più di me. È stato bravo a rendere tutto questo speciale. È proprio una giornata incredibile. Volevo solo godermela, perché sapevo che era l'ultima gara della carriera. All'ultimo tuffo della mia vita volevo fare 80 punti, e invece ecco un 81. Tutto il bello della mia carriera è arrivato alla fine».

Un 81 che finalmente e completamente cancella, annega, dissolve Londra, quei due podii mancati, la rabbia, il pianto, la voglia di mollare tutto. Finisce con l'oro della cinese Tingmao, l'argento della compagna He Zi, che riceve la proposta di matrimonio in mondovisione: appena giù dal podio viene fermata dal suo compagno, campione olimpico di Pechino, che in ginocchio e anello alla mano, le chiede di sposarlo. He Zi ha accetta fra le lacrime e applausi. Finisce con Tania, bronzo, con il suo record di punti: 372.90 contro i 367.25 della canadese.

Soprattutto, finisce che da oggi però è comunque nuova vita. Da oggi altri giudici, quelli che conosciamo tutti, quelli del vivere quotidiano. Da oggi amore, matrimonio, famiglia. C'è l'argento del sincro. C'é il bronzo dell'individuale. Basta così. Bene così. Ciao a tutti.

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