
Ci vogliono i due Martinez, Josep e Lautaro, per togliere l'Inter da una brutta storia. Perché il portiere, ex di turno sostituto di Sommer, evita la beffa alla mezz'ora della ripresa su un colpo di testa di Ekuban e subito dopo il capitano nerazzurro sblocca una serata complicatissima, sbucando nell'ennesimo mischione sotto la porta genoana e infilando il gol che riporta per una notte l'Inter a guardare tutti dall'alto. In attesa del Napoli, oggi e soprattutto tra una settimana, quando si deciderà molto delle sorti dello scudetto.
Ci vuole soprattutto il solito Lautaro, anche nelle notti in cui non sembra proprio al massimo, perché il Genoa tiene fede alla fama di squadra impenetrabile, almeno finchè riesce a resistere alla forza d'urto interista, che però si sviluppa soprattutto nella ripresa. Il Genoa infatti concede dieci minuti alla furia iniziale dell'Inter, ma poi si organizza e trova le contromisure per imbrigliare il gioco di Inzaghi. Ancora una volta costretto a fare a meno di Calhanoglu, il tecnico non trova in Asslani la soluzione alternativa, perché l'albanese entra poco nei meccanismi del gioco. Meglio Mkhitaryan che tiene in piedi il centrocampo nerazzurro (pardon, giallonero...), ma Vieira sa organizzare la sua squadra, regina nelle partite a reti inviolate (7 in 13 partite da quando il francese è sulla panchina rossoblù), e ne esce una sfida molto bloccata con qualche tentativo più serio addirittura da parte dei genoani. Perché soprattutto Zanoli è spesso una spina nel fianco sinistro dell'Inter e Bastoni soffre la sua velocità.
Sta di fatto che in 45 minuti i portieri stanno a guardare. Anche perché i pochi tiri, soprattutto degli interisti, vanno a sbattere sui difensori, come capita a Pavard prima e a Dimarco poi. L'Inter fatica a costruire e a sfondare e in più perde Correa (per Taremi) sul finire della prima frazione per un problema al ginocchio. L'Inter, insomma, dopo Conceiçao e Thiago Motta, deve fare i conti con l'ennesimo ex seduto sulla panchina avversaria e in vena di creare grattacapi.
Nella ripresa i nerazzurri aumentano i ritmi, ma Dumfries spara subito alle stelle una buona occasione e poi perde uno dei tanti palloni che finisce a Miretti su cui recupera alla grande Acerbi.
Sale il ritmo e la pressione dell'Inter diventa un assedio con il Genoa che resiste strenuamente (Bani salva sulla linea e Leali su Pavard), anche perché Inzaghi ricorre a Zielinski e a Calhanoglu che dà più consistenza alle idee nerazzurre. Anche la traversa si mette di traverso sulla strada di Barella (70') e la porta del Genoa sembra proprio stregata, ma non per capitan Lautaro.
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