Theo-Leao: Milan, c'è vita

Il Como spaventa i rossoneri, Conceiçao stravolge la squadra tra scelte e infortuni. Vittoria sofferta in rimonta grazie ai singoli, aspettando il gioco

Theo-Leao: Milan, c'è vita
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Brutto (pecie nel primo tempo), sporco (6 ammoniti) ma cattivo, finalmente, in attacco (con Leao che suona la carica): ecco il Milan di Sergio Conceiçao che incassa il primo successo del campionato dopo aver rischiato la prima sconfitta, maturata nei primi minuti della ripresa. È un Milan che perde per infortunio altre due pedine (prima Pulisic e poi Thiaw) oltre che Morata squalificato per sabato sera a Torino. Da questa contabilità di segno negativa, spunta fuori un successo che ha un valore enorme per il tecnico portoghese e l'umore del gruppo. Vince senza convincere fino in fondo specie per le difficoltà mostrate dinanzi all'aggressività del Como. Una sola luce in riva al lago: quella sprigionata da Leao.

Se il primo tempo col Cagliari fu definito il peggiore della sua carriera di allenatore, quello di Como, ieri sera, è dello stesso basso livello se non addirittura peggio. Poche notizie riassunte lo documentano: 3 ammoniti tra i rossoneri, compreso Morata che salterà per squalifica la Juve sabato sera; Pulisic si ferma all'intervallo per un altro insulto muscolare; qualche rischio di troppo sugli attacchi di Cutrone e Strefezza; una sola golosa occasione da gol sprecata da Reijnders (smarcato da Leao). La conseguenza, naturale, è la seguente: a inizio ripresa, Coinceçao provvede a tre cambi per tentare di raddrizzare la rotta in riva al lago. Fuori Pulisic, Morata e Bennacer sostituiti da Jimenez, Abraham e Musah. Il Como ha un pressing efficace, punge soprattutto a sinistra dove Fadera mette a nudo i limiti di Emerson Royal e sfonda un paio di volte creando scompigli. Alla mezza rivoluzione del Milan, Fabregas risponde presentando al suo pubblico l'ultimo gioiello arrivato dal mercato, il francese Caqueret, proveniente dal Lione, 17 milioni di euro il costo del cartellino.

La ripresa minaccia di peggiorare il ruolino del Milan che dapprima sfiora con Jimenez (forse egoista) il gol per poi consegnarsi al contropiede del Como, capace alla prima occasione di raggiungere lo scopo grazie al sinistro di Diao, senegalese arrivato dal Betis. Punta Theo che gli lascia il tiro libero col sinistro e Maignan completa la serata arrivando in ritardo su quel tiro indirizzato nell'angolo. Poi bisogna fare i conti con Leao, fino a quel momento il più attivo e anche il più ispirato: in 5 minuti ribalta il risultato. Tocca prima a Theo Hernandez (sigillo numero 30) farsi perdonare l'ennesima prova deludente guadagnando il pari sullo sviluppo di un angolo (il suo esterno sinistro si trasforma in una traiettoria velenosa che scavalca Budez), tocca poi ad Abraham indovinare il suggerimento utile per Leao che da centravanti brucia Dossena e centra il sorprendente 2 a 1.

Nell'assalto finale, si riscatta anche Maignan con una prodezza sulla stilettata di Cutrone. Conceiçao si difende con 5 difensori chiamando qualche attaccante di troppo (anche Camarda in mischia) a dare una mano alla collettività rossonera.

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