Risposte stringate. Il più delle volte in pieno stile Juventus. La prima volta di Thiago Motta nella sala stampa dello Stadium non regala scossoni. Difficile però aspettarseli a luglio, in una giornata torrida e a un mese dall'inizio del campionato.
Siamo ancora nella fase del «va tutto bene» per qualunque squadra, figuriamoci per una Signora che spera di avere intrapreso una strada nuova che sappia coniugare bel gioco e risultati: Thiago Motta è stato preso per questo e l'avere pilotato il Bologna in Champions League viene considerato il miglior biglietto da visita possibile. Peraltro, nessuno tra i tifosi gli ha mai rinfacciato il suo passaggio interista e anche questo certifica il desiderio del popolo bianconero di voltare pagina: basta con il gioco sparagnino visto troppe volte, proviamo (anche) a divertirci senza perdere di vista il risultato.
«Voglio una Juve orgogliosa e felice dopo ogni partita le prime parole del tecnico -. Significherebbe avere dato il massimo. Bisogna vincere, certo: come succede in tutte le grandi squadre. Ho una bellissima responsabilità e non cambierei questo posto con nessuno: il nostro attuale obiettivo è prepararci il meglio possibile per essere al massimo contro chiunque».
Nessun proclama, al punto che la parola scudetto non viene mai pronunciata. Vuole essere positivo, Thiago Motta: «Sono convinto si possa aprire un ciclo interessante, questo è un club insieme storico e ambizioso. Più avanti capiremo fino a dove potremo spingerci: siamo comunque pieni di giocatori forti e di talento. La pressione? Uno stimolo in più».
Affermazioni nette. Senza fronzoli. «Competitività e sostenibilità - aveva detto pochi minuti prima l'ad Scanavino -. Come minimo, vogliamo qualificarci alla prossima Champions». Inevitabile per continuare a rimettere a posto i conti, sempre in rosso pur se in miglioramento.
«Cerchiamo ancora un giocatore per reparto ha precisato Giuntoli -. Nel frattempo salutiamo Rabiot e gli auguriamo buona fortuna». Ufficiale l'arrivo di Cabal, mentre l'atalantino Koopmeiners resta un obiettivo, «ma non parlo di giocatori che non sono miei ancora Thiago Motta -. Piuttosto, sono molto felice dell'arrivo di Douglas Luiz, uno che può fare di tutto. Chiesa e Vlahovic? Grandi talenti, che però hanno bisogno della squadra. Potranno e potremo vivere una grande stagione». E se Chiesa prenderà altre strade, le alterative non mancano: «Yildiz, con il talento che ha, può giovare ovunque.
Soulè? È nel gruppo e sta facendo molto bene». Altro succederà, guardando però solo al futuro: «Il passato non ci riguarda. Ci aspettano tre anni (scadenza contratto nel 2027, a 3,5 milioni a stagione, ndr) da vivere al massimo».
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